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PHOTOPOLIS
Alla ricerca della bellezza nascosta di Napoli
di Alessio Russo
Se siete una delle migliaia di persone ritrovatesi individualistico trionfa a scapito dell’utilità collettiva
questa estate a sostare nelle stazioni della metro- – si offre come opportunità per favorire la sinergia
politana di Napoli, è probabile che il vostro sguardo e il confronto fra coloro che, a livello professionisti-
abbia indugiato, seppur per una manciata di secondi co o puramente amatoriale, desiderano affacciarsi
strappati alla fretta del quotidiano, nella contempla- alla fotografia nell’ottica di riportare quest’arte in un
zione di una galleria fotografica trasmessa sul circuito contesto dal valore sociale, di rieducare e sensibiliz-
televisivo Videometrò News Network. Le immagini zare chi ne fruisce al concetto di “bello”. Quest’anno
in questione sono il frutto della sensibilità artistica di entrambe le finalità di Photopolis sono poi confluite,
Monica Memoli, appassionata fotoamatrice parteno- grazie all’instancabile entusiasmo dei suoi ideatori, in
pea. Averle potute mirare in questa inusuale cornice un concorso fotografico battezzato suggestivamente
è il risultato di un’idea, una battaglia culturale, i cui “Wonderful Naples”. L’esperimento ha visto la collabo-
promotori si chiamano Marco Maraviglia e Massimo razione di tutte le forze disponibili e attive nel campo
Vicinanza. Entrambi fotografi professionisti, orgo- dell’impegno civico e sociale, da Videometrò (celebre
gliosamente napoletani e da lungo tempo impegnati per le sue campagne di sensibilizzazione culturale) al
nel sociale, Maraviglia e Vicinanza sono i due creato- Touring Club Italiano, fino a Città della Scienza, che ha
ri di Photopolis, un’associazione fondata dopo circa messo a disposizione per la premiazione la sala “Archi-
vent’anni di attività. Il nome del progetto contiene mede”. Il concorso ha avuto come tema quello della
i rimandi necessari a comprenderne la genesi e l’es- ricerca, attraverso l’obiettivo della macchina fotogra-
senza più profonda: Photo e Polis, una fotografia a mi- fica, della bellezza in una Napoli non convenzionale.
sura d’uomo, arte al servizio della sostenibilità, della La missione per i partecipanti è stata: andare oltre gli
vita civile di una comunità. L’associazione, partendo stereotipati scenari “da cartolina”, portare alla luce il
dalla consapevolezza di doversi confrontare con una meraviglioso nascosto fra le pieghe della multifor-
“civiltà delle immagini” sempre più satura, caotica e me realtà partenopea. Le foto realizzate sono state
dispersiva – una realtà in cui, grazie alle potenzialità sottoposte al vaglio di una giuria composta da nove
offerte dalla rete, senza alcun filtro, la qualità delle im- membri, prevalentemente persone che non hanno a
magini rischia di perdersi nella quantità e lo sfoggio che fare con il mondo della fotografia professionale,
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