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...borghi della Calabria a cura di Claudia Prezioso
Altomonte
Anticamente detta Balbia, con il suo borgo di origine medioevale, è un
paesino affascinante situato alle pendici del Parco Nazionale del Pollino.
Plinio il Vecchio ne decantava la bontà del vino Balbino. Tutta vicoli e sca-
linate intorno alla Chiesa trecentesca di Santa Maria della Consolazione,
uno dei più importanti esempi di architettura angioina della regione. Sul-
la destra si erge il campanile a pianta quadrata con elegante bifora, opera
di maestranze calabresi del secolo XIV. Da vedere il castello di origine nor-
manna (XII secolo) che conserva tracce di affreschi con feritoie e mensole
in pietra lavorata, così come le antiche case sulle quali si trovano portali
in pietra, opera di scalpellini locali. Su piazza Tommaso Campanella si af-
faccia, invece, Palazzo Pancaro (XVI secolo), una delle più antiche dimore
gentilizie.
Stilo Bova
Borgo bizantino del X sec. situato alle falde del mon- Arroccata su un’altura dell’Aspromonte
te Consolino, dominato dai ruderi di quello che fu orientale è considerata la capitale della
un grande e possente Castello normanno. Il centro cultura greca di Calabria (“Bovesia”). La
storico è ricco di palazzi nobiliari e chiese, tra queste: cittadina ha origini molto antiche (VIII –
il Duomo eretto nel 1300 e le chiese di San France- VI a.C.). Secondo la leggenda fu fondata
sco, San Giorgio, della Madonna delle Grazie e di San da una regina greca che, sbarcata lungo
Giovanni Theresti. Nell’ex complesso Monastico San la costa, sarebbe risalita verso l’interno,
Giovanni Theresti è ospitata la Pinacoteca Comunale fissando la sua residenza sulla cima del
“Francesco Cozza”. La prima domenica di Agosto, si colle di Bova, presumibilmente entro le
può assistere a una delle manifestazioni più belle e rocche dell’antico castello. Antichissima
suggestive della tradizione popolare calabrese: il Pa- sede vescovile, ha una Cattedrale la cui
lio di Ribusa che rievoca la fiera signorilità della “Civi- costruzione originaria risale ai primi se-
tas Styli”, che Re Roberto nel 1339 chiamò “sua terra” coli d.C.. Il castello Normanno, ridotto or-
e Giovanni d’Austria identificò come “fedelissima”. mai a rudere, e la sua Torre meritano una
visita. La tradizione grecanica sopravvive
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di coperte e tappeti di gusto orientale,
dalle accese policromie.