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essersi ricongiunto a Dio, con il quale ebbe un  in questa campagna, povera d’acqua e ricca
rapporto tanto privilegiato e intenso quanto     di rocce, si erge ovunque fiero e florido. Il
fisicamente doloroso.                            carciofo, festeggiato ogni anno a maggio con
E proprio attorno alla figura di questo celebre  una importante sagra, è affidato, una volta
santo si è sviluppata una mitologia che anno     colto, alle sapienti cure delle donne del paese
dopo anno, decennio dopo decennio, anziché       – enclave, chissà, di una gilania nascosta lungo
affievolirsi nella memoria, si è rafforzata      i secoli – che lo trasformano in tante piccole
nelle coscienze. Un culto che avrebbe potuto     meraviglie della tavola, dai sott’olio al ragù
trasformare questo antico borgo in uno dei       che ricopre le tagliatelle fatte a mano. Senza
tanti ipermercati della simonìa che affollano    dimenticare naturalmente i famosi carducci, i
il nostro tempo. Pietrelcina ha, invece,         germogli, poveri di fibre, ma dalla consistenza
conservato intatta la sua purezza e quel         carnosa, che dopo essere piegati, legati e
rapporto vero e trasparente non solo con il      cresciuti in assenza di luce, assumono il loro
suo illustre antenato, ma anche con quella       tipico colore biancastro. Sono proprio queste
cristianità che si può quasi “respirare” negli   caratteristiche che permettono al carduccio
occhi dei suoi abitanti.                         di diventare, a Pietrelcina come a Benevento,
Del resto, l’unica concessione al profano        l’elemento insostituibile del cardone, la
accettata da queste parti è la buona cucina,     delicata zuppa con uova sbattute, pollo lesso
che si può assaporare in quasi tutte le          sfilettato, polpette di carne macinata e pinoli,
numerose locande presenti in questo              che scandisce il pranzo di Natale.
territorio. Ma, a ben vedere, anche la cucina    Fortunato dunque chi ancora non
sembra trasumanare dall’animo di questa          conosce questo luogo poiché potrà vivere
cittadina. Basti pensare all’ingrediente         un’esperienza davvero unica; l’errante avrà,
principale della cultura alimentare              infatti, la possibilità di scoprire un angolo di
pietrelcinese, vale a dire quel carciofo che     Italia raro e prezioso, e un ideale punto di
                                                 partenza per un intenso percorso spirituale,
                                                 che si sublima nelle tappe di un viaggio, non
                                                 solo materiale, tra arte, cultura e gastronomia.

                                                 SETTEMBRE/OTTOBRE 2013                            31
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