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Sport

 Il Napoli... addosso

Spigolature sull’abbigliamento degli azzurri,
dai tessuti in lana a quelli più moderni e tecnologici,
con affaccio sulla divisa 2013/2014 "camuflage"

di Antonio Di Luna

Il Calcio Napoli ha sempre fortemente voluto     contrassegnato dalle gesta del mitico Krol
la massima identificazione possibile con la      (stagione 1982/83), a fregiarne le maglie da
città, creando una simbologia, al pari di molti  gioco, salvo poi sparire del tutto negli ultimi
altri club nazionali, con animali. Nacque        decenni, quelli contrassegnati da un ricorso
così l’abbinamento con il “ciuccio”: va però     al marketing decisamente più spinto.
detto che se per la Juventus l’identificazione   Da sempre la tenuta di gioco del Napoli
con la “zebra” nacque per via delle strisce      si è identificata in una maglia azzurra, in
bianconere, se l’Inter si è identificata con il  pantaloncini bianchi e calzerotti azzurri,
“biscione”, in quanto simbolo dei Visconti,      e, per molti decenni, tale è stata (peraltro
se il Milan fu il “diavolo” per l’abbinamento    in tessuto di lana), non concependosi
cromatico, la spiegazione per il Napoli ed       la possibilità che altri colori potessero
il suo asinello è controversa.                   incarnare la tradizione partenopea, al
L’origine deve farsi risalire al primo           di fuori dell’azzurro, salvo brevissime
giorno di agosto del 1926 quando nasce           parentesi come quella della stagione
l’Associazione Calcio Napoli, che adotta         2002/2003, nel corso della quale
per la maglia il colore azzurro per onorare      l’allora sponsor tecnico (Diadora), per il
la storia della città e quel Borbone della       campionato di serie B, propose una maglia
cui casata l’azzurro era colore ufficiale.       a strisce verticali bianco-azzurre, dal
All’individuazione del “ciuccio” si arrivò       forte richiamo all’Argentina. Nel 1976 la
attraverso il precedente utilizzo di un          ditta che produceva l’abbigliamento per
“cavallo rampante” (ovvero il simbolo            il Napoli (Ennerre) contribuì alle fortune
di Napoli durante il Regno delle Due             della squadra, pur non facendo comparire
Sicilie), che comparve nel primo stemma          il proprio logo, cosa che cominciò invece
della squadra. La tradizione vuole che il        ad avvenire nella stagione 1978/79,
declassamento al meno nobile equino              quando lo sponsor tecnico divenne la
sia derivato dall’inizio disastroso, nel         Puma. Nel 1982/83 la tifoseria pretese,
suo primo campionato nazionale, nel              visti gli scarsi risultati tecnici registrati dalla
quale collezionò 17 sconfitte ed un              squadra, di sostituire al tradizionale stemma
pareggio, tanto che una parte di tifosi          quello di un piccolo asinello. Ragioni
ebbe a sostenere che più che un cavallo          mercantili sempre più pressanti imposero
rampante, il Napoli somigliava ad un             quindi la continua scelta tanto di sponsor
somarello. Nel corso degli anni l’effige         ufficiali, quanto di quelli tecnici, passando,
del ciuccio ha avuto spazio più o meno           nel primo caso (1981/82) dalla Snaidero,
importante, fino ad arrivare, nel periodo        alla Cirio, al Latte Berna, alla Buitoni (chi

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