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LIFESTYLE MODA, EVENTI, LIBRI, VIAGGI E CINEMA
L’e leganza
Made in Naples
La cravatta, oggetto di culto per molti uomini, a sette pieghe, tra gli altri, alla famiglia Moratti.
è simbolo di eleganza e di made in Italy. Al Ma la cravatta ha anche un alto valore simbolico
contrario di quanto si possa pensare, però, non legato al modo di annodarla. Esistono, infatti, 85
nasce in Italia o in Francia, ma in Croazia dal cui metodi differenti: si va dallo standard al Windsor da
popolo deriva anche il suo nome (hrvat che vuol dire, 5 passaggi, fino al Balthus da 9. Proprio la rivelazione
appunto, croato). del nodo preferito e dei trucchi per eseguirlo al
L’Italia, insieme ai cugini d’oltralpe, resta il più grande meglio, creano quella complicità unica fra un padre e
produttore di cravatte e nel suo territorio emerge la un figlio che saluta l’adolescenza.
realtà napoletana. Oscar Wilde nel suo libro “L’Importanza di Chiamarsi
Proprio nel capoluogo campano, infatti, esiste Ernesto” scriveva: “Una cravatta bene annodata è il
una forte tradizione che riguarda sia l’uso che primo passo serio nella vita.”
la produzione di cravatte. Cravatte di fattura
napoletana. Proprio alcuni dei più noti marchi di
cravatte, che hanno vestito i più grandi statisti o
politici del mondo, sono partenopei. Marinella,
Rubinacci, Acampora, Cilento, hanno tradizioni
nella sartoria napoletana che risalgono ai primi anni
del ’900. Non mancano però marchi con una storia
più recente, ma di ottima qualità che dimostrano
un’attenzione ancora florida al settore.
Basti pensare a Ulturale, inventore della cravatta
patriottica-scaramantica TriKorno dotata di un corno
tricolore fatto di corallo conchiglia e malachite, o
Angelo Fusco che da Roccamonfina è arrivato a via
Montenapolene, a Milano, per fornire le sue cravatte
82 MARZO/APRILE 2013