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Business & Imprese
Ha mai pensato di trasferirsi altrove e portare via qualcosa “made in Italy”, addirittura “made in Na-
anche l’azienda? ples”, per esportare quell’ottimismo e quella creatività
Mai! Amo Napoli e non vivrei in nessun altro posto al che ci contraddistinguono nel mondo e che nella moda
mondo. E poi, anche per l’azienda, Napoli ha solo van- possono fare tutta la differenza tra un prodotto che
taggi: per noi lavorano circa duecentottanta persone, funziona e un altro che non si vende.
tutti giovani, quasi tutti campani, e legati alla maglia C’è un legame molto forte tra Carpisa e sport. Lei stes-
Carpisa. so è un volto noto dell’Ischia Calcio.
Vocazione internazionale, dunque, ma radici ben Come nasce questo amore?
salde nella tradizione locale... Sono sempre stato un grande appassionato di calcio. E
Assolutamente si. Io sono molto fiero della nostra “na- poi lo sport unisce, lo sport è comunicazione.
poletanità”, anzi. Oggi stiamo cercando di inventarci Nuove sfide?
La priorità è l’Europa ma guardiamo anche a Cina e
America. Un progetto importante è stata la fusione con
Yamamay. Il nostro obiettivo, aumentando i fatturati e
andando all’estero, è quello di essere quotati in borsa.
Cosa vede nel futuro di Carpisa?
Per tenere viva un’azienda il salto generazionale è
fondamentale. A un certo punto bisogna mettersi da
parte e far largo ai giovani, come ha fatto mio padre
con me.
Figli e nipoti. Saranno loro le nuovi menti di Car-
pisa?
Spero di si, ma non è detto. Come imprenditore, e
soprattutto come padre, sono democratico: ognuno
deve poter scegliere la propria strada. Nella moda vince
la creatività, ma se non c’è passione non può esserci
inventiva.
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