Page 95 - 13_5_Set_Ott_W
P. 95
4 Parco del Poggio
Un esempio di recupero virtuoso di un’area abbandonata da
decenni e in precedenza utilizzata come cava di tufo. I lavori,
terminati nel 2001, hanno consegnato alla città un vero e proprio
gioiellino di architettura verde, con numerose specie vegetali
e un piccolo giardino botanico, fantastici punti panoramici e
perfino un laghetto artificiale munito di cascata. Al centro di
questo sorge un palco per spettacoli su cui si affacciano ampie
gradinate e dove, nelle sere estive, viene montato un grande
schermo per il cinema all’aperto. Nell’arena cinematografica del
parco ha luogo una folta rassegna di film, arricchita da incontri
ravvicinati con gli autori e da un concorso per cortometraggi.
Unico neo, la recente chiusura dell’area giochi per bambini,
frequentatissima dalle famiglie del quartiere.
5 Villa Floridiana
Prima d’esser restituito alla cittadinanza, nel 1919, il parco della
Floridiana fu splendido dono d’amore: nell’800, infatti, Ferdinando
IV di Borbone acquistò una grande tenuta nobiliare sulla collina
del Vomero e ne fece un regalo di nozze per la nuova consorte
Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, che già da tempo era sua
prediletta e amante. La villa, ribattezzata in onore della duchessa, fu
riprogettata dall’architetto Antonio Niccolini, che conferì all’edificio
una raffinata impronta neoclassica e ai giardini quel palpabile tocco di
romanticismo su cui s’innestò, in seguito, l’intervento del Dehnhardt.
Oggi, nonostante i recenti problemi di ordine pubblico e il non degno
stato di manutenzione, la Villa Floridiana è un polmone verde nel
cuore del Vomero, ricco di bellezze all’esterno - si pensi al belvedere
e al caratteristico Teatrino della Verzura - come all’interno, dove è
ospitato fin dagli anni trenta del novecento il Museo Nazionale della
ceramica intitolato al duca di Martina, che espone una delle più grandi
e antiche collezioni di arti decorative europee ed orientali, donata dal
nobiluomo alla città.
6 Riserva naturale Oasi WWF Cratere degli Astroni
Quello degli Astroni è il più giovane cratere dell’area vulcanica
dei Campi Flegrei, ma anche il più vasto. La sua superfice, di circa
250 ettari, è occupata quasi totalmente da tre colli, formatisi in
seguito all’attività eruttiva, e da tre laghetti, siti nella pianeggiante
zona sud-occidentale. La varietà del paesaggio, che passa dalla
macchia mediterranea ai lacustri canneti circondati da selve, si
riflette nell’immensa ricchezza di flora e fauna, che da secoli attira
all’unisono cacciatori e amanti della natura. Non è un caso, infatti,
che Ferrante d’Aragona, assecondando una viscerale passione per
la caccia, avesse fatto degli Astroni la sua riserva reale, imitato
secoli dopo da Carlo III di Borbone. Oggi, invece, con la creazione
della Riserva Naturale dello Stato “Cratere degli Astroni”, gestita
direttamente dal WWF Italia, è tempo di tutela, valorizzazione e
fruizione di questo straordinario Eden a due passi dalla città.
12 SETTEMBRE/OTTOBRE 2013 95