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cultura e attualità

                                    Premio Napoli
                                      perlacultura
                                      e la lingua 	
                                      italiana 	 	

cyop&kaf                            di Roberto Colonna

                                              Lo scorso dicembre si è celebrata, al
                                                                       Teatro Mercadante, la premiazione delle
                                                                  opere finaliste del Premio Napoli 2012. Se
                                                                  per la narrativa Vincenzo Latronico con “La
                                                                  cospirazione delle colombe” ha prevalso sul
                                                                  libro di Davide Orecchio “Città distrutte. Sei
                                                                  biografie infedeli”, nella saggistica e nella
                                                                  poesia i primi premi sono andati a Giorgio
                                                                  Lunghini per “Conflitto crisi incertezza” e
                                                                  a Iolanda Insana per “Turbativa d’incanto”.
                                                                  Al di là della qualità dei libri in
                                                                  gara, l’edizione 2012 si è connotata
                                                                  soprattutto per le numerose novità che
                                                                  il nuovo presidente, Gabriele Frasca, ha
                                                                  introdotto. Frasca, infatti, già con la nuova
                                                                  denominazione che ha scelto, “Premio
                                                                  Napoli per la lingua e la cultura italiana”,
                                                                  ha chiarito la funzione che, durante
                                                                  il suo mandato, intende assegnare al
                                                                  Premio. Una decisione quella del nome,
                                                                  presa non tanto per rinchiudersi negli
                                                                  angusti ambiti della propria nazione,
                                                                  quanto per rilanciare l’Italia nel mondo.
                                                                  Allo stesso tempo però vuole essere
                                                                  anche un gesto teso alla salvaguardia
                                                                  di un patrimonio, quello italiano, che se
                                                                  da un lato rischia sempre più di trovare
                                                                  i suoi detrattori proprio tra coloro che
                                                                  dovrebbero rappresentarlo, dall’altro è tra

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