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©L. Romano
Carla Fracci sul palco del San Carlo al termine dello spettacolo in suo onore, “La musa della danza. Auguri Carla!”
del San Carlo, Carla Fracci ha sottolineato come sia
stato magico danzare in un cameo creato per lei da
Giuseppe Picone, oggi direttore del Corpo di Ballo
del Massimo che, dodicenne, fu scelto proprio da lei
e dal marito Beppe Menegatti per interpretare Nijin-
sky. Una specie di cerchio che si chiude.
Eppure, l’amore per quella disciplina che l’ha consa-
crata in tutto il mondo è stato il frutto di un incontro
del tutto casuale.
«Non ho scelto io la danza, ma è stata lei a
scegliere me. E lo ha fatto quando una signo-
ra consigliò ai miei genitori di coltivare la gra-
zia e la musicalità che aveva ravvisato in me.
Da quel momento è cominciato il mio viaggio
alla scoperta di un mondo, che ogni giorno mi
regala soddisfazioni. In scena c’è sempre un
dare e ricevere e in ogni esibizione hai qual-
cosa da aggiungere all’interpretazione di quei
personaggi che inevitabilmente ti travolgono».
Ma nella sua carriera artistica non ci sono stati solo i
lussuosi parquet dei più prestigiosi teatri del mondo.
Carla Fracci ha portato il balletto nelle piazze, nelle
chiese e nei tendoni, realizzando il cosiddetto “de-
centramento”.
È in questa straordinaria capacità di colloquiare tan-
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