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chica, l’Inno d’Italia viene vietato e in parte censurato   novembre 2012 n. 222, che ne prescrive la conoscenza
ma senza successo. Suonato persino dalle bande mi-          nelle scuole, così come per gli altri simboli italiani. Il
litari dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, Carlo   Canto nazionale segna l’inizio di molte manifestazioni
Alberto ne ritira ogni censura del testo e abroga an-       sportive, come i mondiali di calcio. In questa occasio-
che l’articolo 77 dello Statuto albertino, secondo cui      ne viene suonato integralmente e cantato con grande
la bandiera sabauda doveva essere l’unica del regno.        emozione dai calciatori della nazionale sportiva. All’i-
Il tricolore verde, bianco e rosso s’impone come sim-       nizio degli anni novanta il Canto degli italiani è stato
bolo patriottico, dopo che nel 1831 viene adottato          spesso criticato e alcuni ne hanno chiesto anche la so-
clandestinamente per rappresentare la Giovine Italia.       stituzione. A essere disapprovata è la qualità della me-
Sulle note dell’Inno di Mameli, Garibaldi con i “Mille”     lodia, ma nora per rispetto della tradizione non è mai
intraprende la conquista dell’Italia meridionale e la       stata modi cata. Nella composizione dell’Inno d’Italia,
riuni cazione nazionale. Dal 1861 l’Inno del Regno          Mameli non dimentica le donne. Nel testo originario
d’Italia è la Marcia Reale, ma nel 1862 Giuseppe Ver-       oltre alle 5 strofe ne è presente anche una dedicata
di nel suo Inno delle Nazioni a da a Fratelli d’Italia il   proprio al genere femminile. La strofa recita: “Tessete
compito di simboleggiare l’Italia, ponendolo alla pari      o fanciulle/ bandiere e coccarde/ fan l’alme gagliarde/
della Marsigliese e di God Save the Queen. Nonostan-        l’invito d’amor”. Versi in seguito eliminati dallo stesso
te la morte di Mameli, le parole del Canto degli italiani   Mameli.
restano più vive che mai. Durante la presa di Roma del
1870 è cantata da cori accompagnati dagli ottoni dei
bersaglieri. Fratelli d’Italia continua ad essere popola-
re anche in seguito per tutta la ne dell’Ottocento e in
occasione della guerra libica del 1911-12 e nella prima
guerra mondiale. Sotto il fascismo manca un Inno na-
zionale u ciale. Nelle cerimonie viene cantato l’Inno
di Mameli oppure Giovinezza. “Fratelli d’Italia” conti-
nua a dar coraggio agli italiani dopo l’armistizio dell’8
settembre 1943. In un periodo di transizione successi-
vo il governo adotta come Inno nazionale La canzone
del Piave. Nel 1945, dopo la ne della guerra, a Lon-
dra Toscanini dirige l’esecuzione dell’Inno delle Na-
zioni, composto da Verdi nel 1862 e che comprende
anche il Canto degli italiani. Nel Consiglio dei Ministri
del 12 ottobre 1946, il ministro della Guerra Cipriano
Facchinetti comunica che per il 4 novembre, giorno
del giuramento delle Forze Armate, l’Inno adottato è
“Fratelli d’Italia”. Ma lo schema di decreto annuncia-
to per stabilire l’Inno di Mameli come Inno nazionale
non vede mai la luce. La Costituzione sancisce l’uso
del tricolore come bandiera nazionale, ma non stabili-
sce né l’Inno, né il simbolo della Repubblica, che sarà
scelto soltanto con il decreto legislativo del 5 maggio
1948. La necessità di rendere Fratelli d’Italia l’Inno uf-

 ciale della Repubblica italiana è un tema dibattuto a
livello politico. Nel 2006 e nel 2008 diverse iniziative
sono adottate in sede parlamentare, ma l’Inno non
viene reso u ciale nella Costituzione. Viene ricono-
sciuto u cialmente e implicitamente dalla legge 23

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