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Valerio Giannetti
In questa pagina alcune mente. Che ti fanno capire in un istante quello che intuisci
immagini del rapporto ma che non riesci a fermare in un concetto. È lì che ho capito
perché Manganelli, che era “il Capo”, si sentiva al servizio dei
speciale del Capo con i suoi propri poliziotti. Perché rappresentava la vera rivoluzione di
poliziotti in servizio questi anni. L’autorevolezza di chi sa assumersi le responsa-
e in pensione. bilità più pesanti. Di chi sa rivolgersi al Paese intero non nei
momenti del trionfo operativo o investigativo ma nei momen-
ti più difficili, quelli in cui i “suoi” avevano bisogno di ritrovare
la propria identità. Quelli in cui il Paese voleva una Istituzione
a cui rivolgersi e non un concetto astratto.
Per questo, oggi, il termine Capo risuona nelle nostre menti,
nei nostri cuori come una parola che sa di forza, di coraggio, di generosità. Una
parola a cui diamo e continueremo a dare il volto sorridente di Antonio Manganelli.
Il nostro Capo.
*direttore dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale
del Dipartimento della pubblica sicurezza
POLIZIAMODERNA aprile
68 MAGGIO/GIUGNO 2013