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“brain waste”, lo “spreco di cervelli”. È chiaro, dunque, che cento) e 287 mila italiani (-2,5 per cento); nella sola provin-
l’Italia si sta lasciando alle spalle la fase più profonda della cia di Napoli il calo è stato di 1,162 milioni di presenze (pari
peggiore recessione del periodo post bellico, ma tra le prin- a -8,2 per cento): 448 mila italiani e 714 mila stranieri. I ri-
cipali economie industrializzate è fra le più lente a recupe- sultati più favorevoli nel decennio si sono registrati in Puglia
rare: nel 2010 il Pil nazionale è aumentato dell’1,3 per cento, e in Calabria, con aumenti delle presenze, rispettivamente del
meno della Francia (+1,5 per cento) e molto meno della Ger- 70,8 per cento e del 58,5 per cento. Ciononostante, la Cam-
mania (+3,5 per cento); negli ultimi quindici anni, dal 1995 pania rimane di gran lunga la regione leader del turismo me-
al 2010, il Pil nazionale è cresciuto dello 0,8 per cento medio ridionale, con il 24,7 per cento delle presenze complessive
annuo, meno della metà della media Ue (+1,8 per cento). del Sud e il 35,4 per cento di quelle provenienti da paesi
Inoltre, ed è un dato poco rassicurante, nel Mezzogiorno la esteri; valori importanti, ma decisamente inferiori a quelli che
regione con il Pil pro capite più elevato è stata l’Abruzzo si avevano nel 1998 (rispettivamente 32,6 per cento e 49,8
(21.574 euro) che registra un valore di circa 2.200 euro al di per cento). A tal proposito, è stato interessante il contributo di
sotto dell’Umbria, la regione più debole del Centro-Nord; se- Maria Elena Damiano dell’assessorato allo Sviluppo econo-
guono il Molise (19.804), la Sardegna (19.552), la Basilicata mico del Comune di Napoli che ha sottolineato come «uno
(18.021 euro), la Sicilia (17.488), la Calabria (16.657) e la Pu- dei limiti oggettivi di Napoli sia, a più di un anno dall’ultima
glia (16.932); la regione più povera è la Campania, con emergenza rifiuti, nella sua incapacità di trasmettere o, meglio
16.372 euro.
MEZZOGIORNO AU REVOIR?
Il dibattito I CERVELLI, DALLA FUGA ALLO SPRECO:
Dal 2000 al 2009, 583mila persone hanno abbandonato il
Mezzogiorno. A livello locale, le perdite più forti si sono re- PER I GIOVANI POCHE OPPORTUNITÀ
gistrate a Napoli (-108mila), Palermo (-29mila), Bari e Caserta
(-15mila), Catania e Foggia (-10mila), ma sono stati colpiti ancora, comunicare l’immagine che ne evidenzia tutto il suo
anche Torre del Greco (-19mila), Nola e Aversa (-11mila), e valore patrimoniale, storico e culturale, a dispetto di quella
Taranto (-13mila). Ad attrarre manodopera: Roma (+66mila), invece veicolata dai media». È ovvio che non basta solo “ri-
Milano (+50mila), Bologna (+31mila), Reggio Emilia, Parma pulire” il marchio Napoli, ma occorrono interventi e misure
e Modena (+13mila), Bergamo e Torino (+11mila), Firenze e strutturali, coma aggiunge, d’altronde, lo stesso assessore co-
Verona (+10mila). Perdite che si sommano a quelle registrate munale Marco Esposito, quando afferma che «bisogna ridare
nel settore turistico, le cui capacità produttive nel Mezzo- la centralità internazionale alla città; una centralità che le
giorno sono ancora ampiamente sottoutilizzate: la Campania spetta non di diritto ma di fatto, considerandone l’unicità cul-
è l’unica tra le otto regioni meridionali che ha fatto registrare turale dell’intera area metropolitana», la cui cittadinanza at-
una flessione delle presenze (-2,8 per cento), derivata da un tiva, invece, è stata penalizzata troppo a lungo dalle logiche
calo dell’8,7 per cento degli stranieri, al quale si è unito un basate sul principio del do ut des, logiche né premianti né
modesto incremento della componente italiana (1,7 per promotrici del cambiamento.
cento). Il risultato è dovuto al lento declino che si è avviato
nella regione dall’inizio degli anni 2000, al quale si è ag- Il modello della cooperazione
giunto, in particolare dal 2008, l’effetto devastante determi- È capitato a Sassuolo dove, come ricorda il docente di Eco-
nato dalle note vicende legate alla raccolta dei rifiuti a Napoli, nomia della Link Francesco De Pretis, modenese doc, il di-
che hanno indotto molti turisti, italiani e soprattutto stranieri, stretto della ceramica locale, nato nel dopoguerra, ha avuto
a rinunciare a trascorrere le proprie vacanze nel capoluogo il suo punto di forza proprio nella cooperazione tra diversi
campano e a dirigersi verso altre mete. Tra il 2007 e il 2008, soggetti: «Una città fondamentalmente priva di istruzione e
infatti, la Campania ha perso complessivamente oltre un mi- di capitali è diventata una potenza del settore ceramico. Dai
lione di presenze (-5,3 per cento): 765 mila stranieri (-9,1 per
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