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realizzazione del lm, spesso dietro le teleca-
mere. Attori (Giacomo Rizzo, Iaia Forte, Carlo
Buccirosso, Luciano Stella), sartoria, costumi
tutte espressioni del talento e delle capacità
napoletane. Per non parlare del magistrale
personaggio che si fa narratore, Jep Gambar-
della, distaccato ma lucido protagonista
della vita mondana di una Roma (di un’Italia)
annoiata e cafona, mollemente adagiata su
vecchie glorie ma incapace nonostante tutto
di o uscare il suo splendore. E allora grazie.
Grazie a Sorrentino, Servillo e Giuliano. Un
anno fa, più o meno negli stessi giorni, Napoli
si risvegliava sconvolta dal fumo e dalla
cenere del devastante incendio di Città della
Scienza, quest’anno invece ha saputo
mostrare al mondo il suo volto migliore,
perché a Los Angeles, in fondo, c’eravamo un
po’ tutti con il ato sospeso a fare il tifo per la
nostra squadra. Un’emozione come quelle
regalate tempo fa dalla Ma.Gi.Ca. perché
Napoli è una città che vuole ancora sognare.
Stringere insieme a Sorrentino, Servillo e
Giuliano quella statuetta è stato bello come
giocare una partita con Maradona, Giordano
e Careca. E loro, ne siamo certi, lo capiranno.

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