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stata conservata o modificata per adattarsi alle moderne         è stata allestita una selezione di dipinti, moderni e
esigenze nutrizionali. Insomma, cibo ma non solo.                contemporanei, della scuola napoletana nei quali la
Magna ha affrontato un argomento complesso con                   Campania Felix e i suoi prodotti sono protagonisti.
passione e approfondimento, ma anche in modo leggero,            Un successo annunciato. Dallo spettacolo Show Food,
secondo quel modus conviviale tanto caro alla nostra terra.      inedito format di Nartea che ha incantato turisti
Ricchissimo è stato il calendario di eventi che ha avuto         e locali con una esibizione che ha sapientemente
luogo in questi mesi, dai week-end degustativi alle serate       coniugato arte e musica, teatro e cibo grazie alla
musicali, dai convegni alle presentazioni di libri, fino alla    presenza di un nutrizionista, un cuoco e un sommelier
raffinata mostra d’arte personale contemporanea dedicata         insieme ad una band musicale, fino alle degustazioni di
al food a cura del maestro Ernesto Tatafiore.                    caffè, torrone e babà e alle lezioni di maestri pasticcieri
Ben cinque le sale allestite nelle quali è stato possibile       come Sirica e Cautiello di Scaturchio.
immergersi, cominciando dove tutto ha origine: dalla terra,      L’associazione culturale “Guviden - i semi dell’amore”,
con un piccolo orto e un agrumeto nel quale, annusando           presieduta da Vincenzo De Notaris, è stata
arance e rosmarino, si abbandona il caos cittadino per           così genitrice di una iniziativa di valorizzazione
concedersi in un delizioso sogno bucolico.                       dell’ambiente, della natura e dell’arte. Ha piantato un
E subito si passa dal campo alle botteghe: l’antica              altro seme, che ha prodotto e produrrà frutti ricchi di
tradizione artigiana e contadina combinata nell’arte di fare     tradizione e di progresso.
la spesa, il mercato che diventa museo, clip multimediali        Nessun palcoscenico sarebbe stato evidentemente
che raccontano il fascino dei mestieri antichi sopravvissuti     più adatto, per il progetto Magna, del cuore antico
nei mercati napoletani e fanno da sfondo a nove                  di Napoli, luogo in cui il binomio arte e cibo è sempre
banchi presepiali, eccellenza indiscussa dell’artigianato        stato protagonista eccellente di una cultura in cui “il
partenopeo, realizzati dai maestri Di Virgilio e Ferrigno.       mangiare” è sinonimo di tradizione e di amore.

Magna ha poi aperto le porte della cucina: fatta la spesa,
bisogna infatti conservare le pietanze e portare in tavola la
tradizione. Ai visitatori è stato concesso così di curiosare
in dispense multimediali e studiare ricette antiche e inediti
accostamenti di sapori. Menù stagionali sono stati proposti
per ogni giorno della settimana e per ogni festività, e per
ogni piatto con l’irrinunciabile giusto vino.
E poi il mangiare con gli occhi. Il cibo è arte, il cibo con
l’arte e il cibo nell’arte. Nel grande refettorio del complesso

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