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“Lucy” arriva nelle sale

La sexy eroina di Besson sugli schermi italiani

a cura di Laura Caricchio

Grande attesa per l’ultima fatica del cineasta fran-          e pubblico. Cosa aspettarci da Lucy? La trama sembra
     cese Luc Besson, Lucy. L’uscita del film, che nelle      garantirne una buona riuscita. A vestire i panni della
sale americane ha già incassato più di 40 milioni di          protagonista questa volta è la sensualissima attrice
dollari, è prevista in quelle italiane per il 25 settembre,   Scarlett Johansson, la più recente tra le muse di Woo-
distribuito dalla Universal Picture. Il thriller fantascien-  dy Allen. Lucy è una giovane donna un po’ svampita,
tifico ha aperto la 67ª edizione del Festival del film di     che studia a Taipei e che si trova a ricoprire il compi-
Locarno. Besson non aveva di certo convinto la critica        to di maldestro corriere della droga e a imbattersi in
con la sua precedente pellicola Cose nostre - Malavita        un pericoloso clan della malavita orientale a capo del
che aveva visto il grande Robert de Niro calarsi nuo-         quale fa la sua parte un minacciosissimo Min-sik Choi
vamente nel ruolo di boss, stavolta pentito e sotto           (protagonista del film capolavoro Old Boy). Le sostan-
copertura, costretto a rifugiarsi insieme a sua moglie,       ze che Lucy è costretta a trasportare entrano a con-
interpretata da una brillante Michelle Pfieffer nei pan-      tatto con il suo corpo e la contaminano irreversibil-
ni di un’isterica casalinga disperata, in uno sperduto        mente, così che la burrosa paladina bionda acquisirà
paesino della Normandia. Da qui una serie di alluci-          dei super poteri senza paragoni che faranno di lei una
nate peripezie, tipiche del registro di Besson, porte-        killer perfetta capace di utilizzare al massimo le pro-
ranno i protagonisti a fare letteralmente i conti con         prie capacità intellettive e fisiche, una vera e propria
i fantasmi del passato. Il cast stellare, l’ottima regia e    macchina da combattimento con le fattezze di una
qualche strizzata d’occhio a pellicole come Quei bra-         Marylin contemporanea. L’apoteosi delle eroine! An-
vi ragazzi di Martin Scorsese, non era bastato a Bes-         che se, cinematograficamente parlando, non è la sola
son per confezionare uno dei suoi successi di critica         (si pensi alla memorabile “sposa” di Tarantino). A ren-
                                                              dere appetibile il lungometraggio non è solo la fam-
                                                              me fatale Johansson, le cui traversie sono coadiuvate
                                                              dallo sguardo vigile e accorto di Morgan Freeman. Il
                                                              significato recondito della storia, insieme a un affasci-
                                                              nante scenario esotico, contribuiscono a rendere la
                                                              pellicola assai stuzzicante. Sapere di poter superare i
                                                              propri limiti, vedere il mondo con occhi diversi, sen-
                                                              tirsi un po’ come Neo in Matrix, sono pezzi del puzzle
                                                              che compongono il leitmotiv della vicenda firmata
                                                              Luc Besson. Lo slogan del film si racchiude proprio

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