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Banca Promos, una vera eccellenza
napoletana, dopo 8 anni
di successi, conta ad oggi oltre
50 dipendenti e uffici operativi
a Firenze e Londra.
di Giuseppe Porcelli
Adue passi dal Lungomare napoletano, in un palazzo antico
ed elegante, basta oltrepassare un portone per trovarsi in
una nuova dimensione.
Una dimensione non usuale per Napoli, quella della finanza e
della borsa, dei mercati internazionali e degli eurobonds, curati
e studiati con una professionalità fuori dal comune.
è la realtà della Banca Promos, una vera eccellenza napoletana,
nata dalla ferrea volontà del suo attuale presidente Ugo
Malasomma.
Una storia che nasconde le sue radici nei primi anni ’80
quando Malasomma fonda la Promos srl. La svolta arriva nel
1987: l’Italia si apre ai mercati internazionali e la Promos si
specializza nel settore divenendo un vero pioniere di questa
attività.
“Ho acquistato 50 azioni della Pepsi Cola per testare il mercato
internazionale – dice Malasomma – è stato un primo passo,
fatto con un investimento esiguo, che ha però aperto le porte
verso un nuovo mondo”.
Nel 2004 il vero salto di qualità. “Le banche preferiscono
parlare con altre banche – aggiunge il presidente – quindi,
per continuare a svolgere al meglio la nostra attività, abbiamo
progettato la trasformazione in banca ed ottenuto la
necessaria autorizzazione dalla Banca d’Italia”.
Oggi, dopo 8 anni di successi, Banca Promos conta oltre 50
dipendenti con sede a Napoli e uffici operativi a Firenze e a
Londra.
L’attività prevalente è legata al mercato dei capitali. Il modo di
operare però è tradizionale. Si dà, infatti, importanza primaria
all’individuo, alle sue competenze e alle sue sensazioni. Ma è
ovvio che si è al passo con i tempi e, quindi, l’elemento umano
deve essere coadiuvato da tecnologie avanzate.
“Quasi l’8% del nostro personale è costituito da informatici –
prosegue Malasomma - un dato che sottolinea l’importanza di
cercare il giusto equilibrio fra tecnologico e umano”.
La filosofia della banca è quella di formare il personale al
proprio interno “spesso però – dice il presidente – dopo alcuni
anni di formazione e lavoro, i nostri ragazzi volano verso le
gennaio/Febbraio 2013 25