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ITINERARI capesante e concassè, diversi piatti a base di porcini
o tartufo e tanto altro ancora.
Per il loro caciocavallo podolico, stagionato almeno Gronki ha un ristorante con cinque sale e una varietà
sei mesi in grotta, ad esempio, a Luigi Di Cecca e assai vasta di pietanze e di possibili combinazioni.
Giovanni Di Roma è stato assegnato un importante Recente la riscoperta della chiura, robusta polenta
premio nazionale (secondi a «La Grolla d’oro», tradizionale, cotta anche con porcini e salsiccia
prestigiosa kermesse riservata ai formaggi d’autore sbriciolata. E poi la pasta fatta a mano, come le
che si tiene a Saint Vincent). lagane e ceci e gli strascinati al ragù, e un’ampissima
Chi si ferma a Calitri a pranzo, alla Gatta Cenerento- scelta di primi e secondi, che richiamano tradizioni a
la, alla Locanda dell’Arco o al Ristorante Tre Rose, cavallo di Puglia, Basilicata e Campania.
per esempio, poi, non può perdersi le "cannazze": Piccoli privilegi dei territori di confine.
ziti spezzati, con sugo di carne (cuta cuta) e sapiente Aquilonia è per giunta una città itinerante, intenden-
mistura con formaggio grattato. È da sempre il dosi così quei paesi che per eventi sismici sono stati
piatto centrale nei riti nuziali: qui ziti significa sposi. ricostruiti altrove, spesso vicino a quei siti originari
Le cannazze servite nella spasa sono un invito poi nel tempo riscoperti. Ad Aquilonia vecchia,
collettivo a partecipare con gusto alla gioia della antica Carbonara (pianta medievale, crollata nel
vergine e del suo consorte. Simbolica è anche la 1930), la riscoperta si traduce, oltre che in un Museo
braciola cotta nello stesso sugo e legata col filo dedicato proprio alle città itineranti, nella suggestio-
come a rievocare l’unione degli sposi. Le usanze ne di un Parco Archeologico che tra quinte di antichi
locali fan sì che "li ziti", nel vorticoso tripudio palazzi e chiese, si staglia superbo sopra le colline
dell’ultimo ballo, si trovino poi davvero aggrovigliati circostanti. Val la pena da lì far pochi passi verso la
da stelle filanti multicolor, "le zicaredde". Legati fontana pubblica in pietra (pare del 1792) un tempo
come una braciola. Si nutrano gli uomini di quel che lavatoio, ora ancora fruibile per un sorso di ristoro,
Dio ha unito. Completata la liturgia a tavola, per tra le maschere scolpite. Per chi intenda avventurarsi
arrivare ad Aquilonia basteranno quindici minuti. oltre, solo qualche chilometro più in là c’è il lago
Se non si è muniti di volontà bastevole, ci si arrischi
per errore.
Aquilonia, cultura contadina e buona tavola San Pietro, un’oasi naturale che dal 2006, ogni
Per giungere ad Aquilonia, da Calitri o da Bisaccia, estate, ospita il "Grande Spettacolo dell’Acqua":
occorre superare pochi chilometri di tornanti panora- un incanto di luci, danza e teatro su 20mila mq di
mici, con vista sulle gobbe di irte colline, qua e là scena, sull’acqua, e un numero elevatissimo di attori
sacrificate all’energia del vento. L’invito all’ospitalità e volontari. Centocinquantamila gli spettatori finora.
aquiloniese, oltre che nelle larghe strade, è eviden- Il centro organizzativo è vicino, a Monteverde,
ziato dalla presenza già all’ingresso del paese degli paesino incantevole che ha conservato genuinità e
alberghi in cui soggiornare. Il Gronki, 14 camere tradizione, pur rinnovandosi. Dall’altro lato di Aqui-
munite di ogni comfort, e Lo Smeraldo (11 stanze) lonia si può, invece, scendere verso l’Abbazia di San
che dispone anche di un centro benessere, con Vito (il Santo Patrono, 15 di giugno). È di età tardo
palestra e sauna. medievale, ma da un recente scavo sono affiorati
Entrambi sono molto attivi anche nella ristorazione. frammenti di epoca romana: potrebbe trattarsi dei
Nei menù dello Smeraldo spiccano funghi carduncelli resti di "strutture funerarie" di età imperiale,
e verdurine di campo, cavatelli fatti in casa con connesse a un antico tracciato viario consolare.
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