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È in mezzo a queste colline che la via Appia fa ITINERARI
perdere le sue tracce. Tradizione vuole che giunti
all’Abbazia vi si facciano tre giri intorno, pare per Nicola. La qualità invece è fissa e garantita.
attirarsi il ben volere del Santo. Lì attigua si staglia E vale anche per l’olio (maiatica) di Michele Di
una quercia plurisecolare, "albero padre" per Martino, prodotto combattendo il rischio di malattia
Legambiente, offre un generoso riparo all’ombra, della pianta grazie a minuziose potature e senza
con uno spettacolare intreccio di rami e foglie. Un utilizzo della chimica. Estrazione a freddo; sapore
piccolo sentiero sulla sinistra conduce alla fontana di piccante, amaro; retrogusto di carciofo e pomodoro;
San Vito, dove talvolta è ancora possibile incrociare adatto per carni, verdure, zuppe, insalate.
lavandaie contemporanee intente a sciabordare. Fanno perno sulla tradizione locale e sulla saggezza
Il recupero della cultura contadina ad Aquilonia dei propri padri anche Enzo Palagano e Marco
passa principalmente per il Museo Etnografico Maglione della Fr.olear snc, nella produzione artigia-
intitolato al suo fondatore: Beniamino Tartaglia. nale e a freddo di tre monovarietali: l’ogliarola irpina
Si tratta di una struttura unica che permette (adatto per il pesce o anche con un tozzo di pane), il
un’immersione reale nel mondo contadino, meglio ravece (gusto più deciso, indicato per le carni e i
del 3D. I 14mila oggetti catalogati nei 1.500 mq di sughi saporiti) e la parenzana, dal sapore più dolce e
area espositiva sono sapientemente organizzati nella delicato. Di riconosciuta qualità son anche salsicce e
ricostruzione di 130 ambienti tematici: dalla casa sopressate paesane, acquistabili come gustosi souve-
contadina (la culla sospesa in aria, i vari tipi di scalda- nir nelle macellerie Famiglietti, Coppola e De Vito.
letto, i vasi da notte), alla stalla, agli stand dedicati ai Per assaporare sul posto le ricette tradizionali, invece,
riti del matrimonio, ai rimedi naturali contro i malan- lungo il corso principale è facile imbattersi nei
ni. E poi negli spazi al piano sotto i mille mestieri e "Sapori Mediterranei". Pochi tavoli come le antiche
gli oggetti utilizzati per ciascuno (dal vasaio al locande, per pietanze tipiche, come i mugliatielli:
barbiere, dal conciapiatti al cestaro, al bottaio al interiora e frattaglie di agnello conditi e avvolti negli
maniscalco e ancora). E poi gli antichi giochi e la intestini, serviti più spesso al sugo, squisiti al palato.
cantina. I temi dell’emigrazione e del brigantaggio. E O i cavatelli con la salsiccia o il baccalà alla ualane-
in fondo la riproposizione del ciclo del grano e anche gna (cucinati con i peperoncini secchi) e tanto altro
qui gli attrezzi e gli ambienti riprodotti pedissequa- ancora. Ad Aquilonia a tavola è impossibile sbagliare.
mente. Ce n’è per godersi una visita lunga, anche La qualità è alta ovunque e non occorre riportare qui
grazie alle spiegazioni sapienti e agli aneddoti curiosi le indicazioni. Si trovano rapide sul web o, meglio,
delle guide dell’Associazione per la gestione del chiedendo sul posto a chiunque capiti di incontrare.
Museo Etnografico.
L’esplorazione della natura al cielo aperto, invece, è
favorita dalla presenza dell’agriturismo Agrivita, in
contrada Pozzo Monticchio, un paio di chilometri dal
centro di Aquilonia. Qui, oltre a fruire di una pista
predisposta per il motocross, è possibile prenotare
un cavallo e muoversi per le colline in piena libertà
(nonché trattenersi a pranzo o a cena e gustare le
pietanze che hanno il punto di forza nella trasforma-
zione dell’antico grano duro locale "Senatore
Cappelli"). Qui il biologico c’era prima della moda
del biologico, naturalmente, e così è rimasto. Il
Caseificio Balestrieri, per esempio, utilizza solo latte
locale e lascia vive le proteine trattandolo senza
pastorizzazione. Un lavoro manuale faticoso e
continuo per ottenere latticini, ricotte, caciocavalli,
un primosale con erbe aromatiche di campo, involtini
ripieni con burrata e un treccione di fiordilatte
prodotto con la tecnica di lavorazione della bufala.
Il colore e la forma dei prodotti cambiano per via
dell’alimentazione degli animali (in caso d’erba il
colore si va ingiallendo, sarà più bianco se avranno
mangiato il fieno) e dell’ispirazione contingente di
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