Page 75 - 14_01_genn-febb-bassa_a
P. 75

John Lennon, "Skywriting.                                                LIBRI
                    Scritti, disegni, poesie"
                    (titolo originale Skywriting                            Zerocalcare, "Dodici",
                    by World of Mounth), a cura                             Bao Publishing
                    di E. Gentile e A. Taormina,
                    traduzione italiana di P.                                   Zerocalcare, dopo "La profe-
                    Formenton                                                   zia dell’armadillo", "Ogni
                                                                                maledetto lunedì su due",
                       Terzo e ultimo libro di John                             e soprattutto il bellissimo
                       Lennon, dopo i successi di "In                           "Un polpo alla gola", si
                       His Own Write" e "A Spaniard in                          cimenta in un racconto a
                       the Works". "Skywriting",                                fumetti apparentemente
pubblicato postumo, è molto simile ai precedenti.                               surreale: una storia di zombie
Lo stile, ricco di citazioni, nonsense, invenzioni      ambientata nel quartiere di Rebibbia da cui un
letterarie e linguistiche, è quello tipico di Lennon e  gruppo di ragazzi cerca scappare. Si è spesso, e
costringe Pietro Formenton, primo traduttore            giustamente, sottolineato la grande qualità del
italiano di quest’opera, a un impegno non da poco.      disegno di questo giovane autore romano, ma a
Il testo può essere diviso in due parti: nella prima,   mio avviso il suo vero punto di forza è nella
autobiografica, l’autore racconta il suo passato di     scrittura, fresca, immediata e priva di retorica (si
ex Beatles, il suo rapporto con Yoko e il suo quoti-    può essere retorici anche quando si parla di serie
diano all’epoca, siamo a metà degli anni Settanta,      televisive anni Ottanta). Questa sua ultima fatica,
molto criticato dalla stampa per un’incompresa          "Dodici", pur non distaccandosi troppo dalle
assenza dalle scene musicali. Nella seconda vi sono     altre, sembra segnare un piccolo passo in avanti,
brevi racconti, disegni, poesie e scritti di vario      se si vuole, una lenta transizione verso qualcosa
genere, tra i quali emergono "Gli incredibili medio-    di diverso rispetto agli efficaci precedenti raccon-
cri signori Rabbit", "L’arte dell’inganno sta negli     ti, incentrati sulla precaria quotidianità dei quasi
occhi di chi guarda" e "L’importanza di chiamarsi       trentenni di oggi.
Modesto".                                               Milano, 2013, 95 pp., 13 euro
Il Saggiatore, Milano, 2013, 224 pp., 15 euro

María Lida Mollo, "Xavier Zubiri: il reale e l’irreale"

Maria Lida Mollo affronta il non facile compito di analizzare il pensiero di Xavier Zubiri,
uno dei pensatori più importanti e complessi del secolo XX. La Mollo in questa mono-
grafia ripercorre tutti gli aspetti che contraddistinguono la filosofia dell’autore spagnolo,
dal suo rapporto con Ortega y Gasset, al superamento dell’idealismo, dal suo approdo
alla fenomenologia, fino ai temi che definiscono la sua opera più importante,
"Intelligenza senziente", senza dimenticare le influenze che su di lui ebbero personalità
come Husserl e Heidegger, ma anche Einstein e Heisenberg. Molto efficaci le pagine che
l’autrice dedica al concetto di "fluencia", strettamente connesso alla questione del
"reale" e dell’individuo colto nella sua specificità.
Mimesis, Milano, 2013, 256 pp., 20 euro

Maurizio De Giovanni, "Buio per i Bastardi di Pizzofalcone"

Seconda avventura per gli investigatori che rispondono agli ordini di Gigi Palma,
conosciuti dagli altri distretti di polizia della città come i Bastardi di Pizzofalcone.
Maurizio De Giovanni continua a confermarsi romanziere di razza. La sua scrittura,
fluida e sempre molto efficace, ha attualmente pochi concorrenti. De Giovanni, però,
dovrebbe rallentare il ritmo delle pubblicazioni, poiché da un pò di tempo si nota
una certa stanchezza. In "Buio" l’idea alla base del romanzo è molto buona, così
come l’apertura, che oserei definire poetica, e il finale a sorpresa. Si perde qualcosa,
invece, ed è un peccato, nella parte centrale dell’intreccio dove si alternano storie
secondarie troppo "leggere" e soluzioni delle stesse troppo frettolose.
Einaudi, Torino, 2013, 213 pp., 2013, 18 euro

                                                                75
   70   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80