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ITINERARI/LUOGHI & SAPORI
© Daniela De Martino
I giorni del cielo di Virginia Oldoini
Una divertente passeggiata a via Toledo della futura contessa di Castiglione
> di Roberto Colonna gonato a qualcosa o a qualcuno. non per compiacere a un desiderio
E, dai commercianti, agli aristo- voluttuario, ma per “ordine” di un
Era oramai luglio inoltrato, ma cratici, dagli scugnizzi agli intellet- suo cugino acquisito, Camillo Ben-
non faceva quel caldo afoso tuali, non ci fu bocca che seppe so di Cavour. L’allora presidente
che di solito in questa sta- tenere a freno ciò che la mente del consiglio sabaudo, disperato,
gione soffoca Napoli fin dal matti- partoriva. L’episodio divertì molto aveva deciso di giocarsi pure que-
no. Virginia Oldoini, poco più che la futura Contessa di Castiglione. sta carta per convincere il distratto
adolescente, passeggiava in quel È probabile che Virginia, in vec- Napoleone III a perorare la causa
tardo pomeriggio del 1852 per chiaia, ripensando con nostalgia dell’unificazione italiana. Una ri-
via Toledo con l’intento di prova- anche a quel giorno, abbia rim- chiesta che apparve ambigua ad-
re i celebri sorbetti del Caffè delle pianto quei puerili apprezzamenti, dirittura alla diretta interessata, i
Due Sicilie. Nel breve tragitto che di certo meno volgari di quelli, in- cui dubbi tuttavia furono fugati dal-
percorse, rimase stupefatta dall’in- vece offensivi, che ricevette dalle lo stesso Cavour con una schiet-
credibile creatività della lingua na- invidiose nobildonne della corte di ta risposta: «Cercate di riuscire,
poletana, capace di sviluppare una Versailles. Del resto, la sua lunga cara cugina, con il mezzo che più
serie interminabile di fantasiosi e permanenza parigina non fu facile. vi sembra adatto, ma riuscite!». E
coloriti commenti alle sue forme. Partì, giovanissima, per la Francia i “mezzi” erano proprio quelli che
Come in un trattato di anatomia,
ogni lembo del suo corpo fu para-
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