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ITINERARI/LUOGHI & SAPORI

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I giorni del cielo di Virginia Oldoini

Una divertente passeggiata a via Toledo della futura contessa di Castiglione

 > di Roberto Colonna                   gonato a qualcosa o a qualcuno.          non per compiacere a un desiderio
                                        E, dai commercianti, agli aristo-        voluttuario, ma per “ordine” di un
Era oramai luglio inoltrato, ma         cratici, dagli scugnizzi agli intellet-  suo cugino acquisito, Camillo Ben-
         non faceva quel caldo afoso    tuali, non ci fu bocca che seppe         so di Cavour. L’allora presidente
         che di solito in questa sta-   tenere a freno ciò che la mente          del consiglio sabaudo, disperato,
 gione soffoca Napoli fin dal matti-    partoriva. L’episodio divertì molto      aveva deciso di giocarsi pure que-
 no. Virginia Oldoini, poco più che     la futura Contessa di Castiglione.       sta carta per convincere il distratto
 adolescente, passeggiava in quel       È probabile che Virginia, in vec-        Napoleone III a perorare la causa
 tardo pomeriggio del 1852 per          chiaia, ripensando con nostalgia         dell’unificazione italiana. Una ri-
 via Toledo con l’intento di prova-     anche a quel giorno, abbia rim-          chiesta che apparve ambigua ad-
 re i celebri sorbetti del Caffè delle  pianto quei puerili apprezzamenti,       dirittura alla diretta interessata, i
 Due Sicilie. Nel breve tragitto che    di certo meno volgari di quelli, in-     cui dubbi tuttavia furono fugati dal-
 percorse, rimase stupefatta dall’in-   vece offensivi, che ricevette dalle      lo stesso Cavour con una schiet-
 credibile creatività della lingua na-  invidiose nobildonne della corte di      ta risposta: «Cercate di riuscire,
 poletana, capace di sviluppare una     Versailles. Del resto, la sua lunga      cara cugina, con il mezzo che più
 serie interminabile di fantasiosi e    permanenza parigina non fu facile.       vi sembra adatto, ma riuscite!». E
 coloriti commenti alle sue forme.      Partì, giovanissima, per la Francia      i “mezzi” erano proprio quelli che
 Come in un trattato di anatomia,
 ogni lembo del suo corpo fu para-

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