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il lettore più malizioso avrà di certo immagina-         nella sua abitazione. Quelle pagine, riguardanti
                      to. La Contessa collezionò, pare, quaranta-              re, politici, papi e banchieri avrebbero provato
                      tre amanti solo nell’alta società, tra cui, oltre a      l’importanza che la mediatrice Oldoini ebbe, per
                      Napoleone III, Vittorio Emanuele II, Costantino          qualche anno, nella politica dell’epoca. Comun-
                      Nigra, Gerolamo Bonaparte, il principe Ponia-            que – caso volle – Napoleone III, dopo averla
                      towski, il duca d’Aumale, il duca de Morny, il           conosciuta, decise di aiutare i piemontesi, sfi-
                      barone Rothschild e Ambrogio Doria. Si rac-              dando i fin troppo risaputi sentimenti anti-italiani
                      conta che nei suoi diari annotasse le preferenze         della moglie. Ma Eugenia de Montjio, gelosa e
                      sessuali di ognuno, giudicando, con parole irri-         arrabbiata per quell’aria stanca e rimbambita
                      verenti, le loro prestazioni. Questa pruriginosa         che il marito aveva ogniqualvolta tornava dalla
                      diceria può darsi sia vera visto che, all’indoma-        casa della Contessa, organizzò e fece sventare
                      ni del suo funerale, la polizia d’oltralpe e Carlo       un attentato all’imperatore con l’obiettivo, riu-
                      Sforza si affrettarono a distruggere tutte le let-       scito, di allontanare per sempre quella disinibita
                      tere e i documenti compromettenti conservati             e troppo potente concubina.

© Daniela De Martino

                      Via Toledo, la passeggiata dei napoletani in ogni epoca

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