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Chiesa DI                  dall’ incuria. Degrado che è stato         e, purtroppo, chiusa al pubblico, chiesa
SANT’ Eligio               solo in parte attenuato dalla              di Santa Croce e Purgatorio, voluta
Maggiore e                 pedonalizzazione: i nuovi spazi            dal suo ideatore, Francesco Sicuro,
orologio                   sottratti alle auto si sono però           al centro della piazza, alla chiesa di
La chiesa, in stile        trasformati in un enorme campo di          Sant’ Eligio Maggiore che con il suo
gotico, è la più antica    calcio per gli adolescenti del quartiere.  orologio e le sue leggende guardano
dell’ epoca angioina       In realtà, ciò che ha privato l’ antico    da un angolo appartato le sfingi
visto che venne            campo dei Moricini di avere una            marmoree che proteggono le due
costruita nel 1270         concreta possibilità di recupero è         preziose fontane-obelisco. Sfondo di
nell’ attuale Piazza       stato l’ abbandono da parte di quella      questa meraviglia anziché essere le due
Sant’ Egidio, accanto a    talentuosa leva di imprenditori che,       torri aragonesi di via Marina, è palazzo
Piazza Mercato.            dopo aver trasformato la piazza, negli     Ottieri. Meglio allora rivolgere di nuovo
Fuori dalla chiesa è       anni del cosiddetto boom economico,        lo sguardo alle sfingi che seppur prive
possibile ammirare         in uno dei crocevia del commercio          delle loro teste, rimandano con le loro
l’a  rcoquattrocentesco    italiano, è fuggita nella più comoda e     sinuose fattezze a quel Settecento che
che collega il campanile   moderna sede dell’ interporto di Nola.     poté assistere ai fasti architettonici di
con un edificio adiacente  Ma i segni della storia sono ancora        quello che fu il Foro Magno, sperando
lastruttura. Sulprimo      tutti lì, come un monito che urla al       magari che “mani” diverse possano
dei due piani è presente   cielo il non volersi arrendere a un        ben presto ridare il lustro che spetta a
un orologio e, sotto       destino che suona, ironia della sorte,     questo fin troppo trascurato angolo di
la sua cornice, sono       come una condanna. Dalla bellissima        Napoli.
scolpite due teste che
apparterrebbero ad
Irene Malerbi e al duca
Antonello Caracciolo.

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