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più consultarli. E poi questa biblioteca dell’Istituto L’Istituto Italiano per
assolveva il compito di alimentare le molte gli Studi Filosofici,
biblioteche delle tante scuole create dall’Istituto nel colpito dalla
Mezzogiorno: non sarà facile portare avanti queste costante riduzione
iniziative. Il mio sogno, invece, era che la Regione dei finanziamenti,
non solo realizzasse il disegno della precedente sopravvive con
amministrazione, ma anche che con i fondi europei, difficoltà.
che vengono restituiti quando non utilizzati, si Gran parte del
potesse acquistare l’altro appartamento che noi patrimonio librario,
attualmente occupiamo con un gran numero di libri tra cui rarissime
quotidianamente a disposizione dei nostri giovani. pubblicazioni
firmate da Croce,
Per quale motivo una città come napoli, capace di Vico, Bruno, è
scrivere straordinarie pagine di storia quali quelle stato raccolto negli
del 1799 o delle quattro Giornate del 1943, si trova scatoloni e trasferito
ancora oggi a vivere una condizione di sofferenza in un grande
economica e di degrado sociale di tale livello? deposito a Casoria.
Tutto ha origine dalla Controrivoluzione che nel
1799 distrusse l’intera classe intellettuale ed estirpò
la grande tradizione filosofica e politica che Napoli
aveva espresso in tutta Europa. Quello sradicamento
della tradizione e, soprattutto, la decisione di re
Ferdinando IV di sostituire con “luridi capi briganti”
gli uomini illuminati della Repubblica partenopea
spiegano il dramma che ancora oggi viviamo a causa
della mancata formazione di una classe dirigente
adeguata.
Per concludere. nutre ancora speranze nel futuro o è
venuto meno anche quell’ottimismo della volontà di
cui parlava Gramsci?
Penso sempre a quella riflessione di Benedetto
Croce, il quale, riferendosi a Hegel che suggeriva che
“a tempi di tirannia succedono poi tempi di libertà”,
faceva notare che non si era considerato che i tempi
delle repubbliche e dei governi illuminati erano di
breve durata e che i tempi del malgoverno potevano
durare secoli e secoli. Oggi, dunque, il compito dei
popoli è quello di lottare per salvare la civiltà e per
non sprofondare in quella situazione paventata
da Gadamer, da tanta parte della filosofia europea
e dalla grande letteratura, avendo come punto di
riferimento, come indicato dall’Istituto Italiano per gli
Studi Filosofici, il grande discorso di ammonimento
ai popoli della civiltà occidentale rivolto da Thomas
Mann e dal suo appello “Achtung, Europa!”.
50 MARZO/APRILE 2013