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ASSOCIAZIONE “PIZZAIUOLI NAPOLETANI”
DIPICEZRLZEAMAAOTLONLDRAIODCEOLNLQAUISTA
T ramandare la tradizione parteno-
pea - e soprattutto i suoi sapori - da
generazione a generazione, in tutto
il mondo. È questa la “missione”
degli oltre duecento soci dell’asso-
ciazione “Pizzaiuoli napoletani”,
sparsi in ogni angolo del globo. Un gruppo nato nel 1998,
con l’intento di rivalutare e preservare la professione del
vero pizzaiolo, quello che usa il forno a legna e che consi-
dera il “fare la pizza” un’arte, ancor prima che un lavoro.
Pochi e semplici ingredienti che hanno reso la pizza napo-
letana la portabandiera di un’intera cultura all’estero. Non
c’è “bruciatura” che tenga: nessuno può togliere lo scettro
di regina alla pizza napoletana. Non c’è riuscito nemmeno il
IL GRUPPO NATO NEL 1998 PER Gambero Rosso che nella nuova guida dei ristoranti, targata
RIVALUTARE LA PROFESSIONE 2013, ha “dimenticato” la casa madre di tutte le pizze -
Napoli - escludendo le pizzerie partenopee nell’elenco delle
DEL VERO PIZZAIOLO, CONTA migliori d’Italia, nel quale invece figurano romani e veronesi.
OLTRE 200 ISCRITTI SPARSI IN Un affondo che non è andato giù a tanti e che ha dato il via
OGNI ANGOLO DEL MONDO ad una serie di polemiche, recriminazioni e segni di pace tra
i pizzaioli napoletani e la rivista gastronomica.
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