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biamo scelto di farci insegnare metodologie di marketing o Anche durante il G7 del 1994 Santoro ha fornito i suoi
di organizzazione industriale, solo per proteggere un gusto prodotti per promuovere la napoletanità, perché “non
che non deve cambiare”. esistono città come la nostra”.
“Scegliere di fare il pasticciere vuol dire scegliere di fare sa- Innamorato di Napoli, l’imprenditore riconosce però alcune
crifici – prosegue Santoro -. Si lavora la domenica, la notte gravi debolezze del capoluogo campano. “Siamo troppo
con orari molto sacrificati, ma questo è il lavoro che svolgo vulnerabili, al primo errore subito tutti ne parlano male.
con amore da oltre 20 anni. Congelare i prodotti facilite- Dobbiamo imparare a difenderci ed a far vedere il bello
rebbe tutto, ma non è la nostra filosofia”. che abbiamo, proteggendo le nostre tradizioni che qualcu-
Un lavoro che ha trasmesso anche ai suoi quattro figli. Tre no cerca di svendere”.
donne, al lavoro nel negozio, e un maschio che si dedica al Tradizione appunto, ma anche sapore e cultura, tutti ter-
laboratorio. mini che riguardano anche i dolci.
“Lavoriamo anche per il bene della città. Napoli è, infatti, “A Natale ci dedichiamo alla produzione tipica del perio-
famosa nel mondo per i suoi dolci. Per un periodo abbiamo do: si va dai susamielli ai mustaccioli, dalla sapienza agli
collaborato con molte compagnie aeree internazionali che struffoli. Un lavoro che inizia poco prima dell’Immacola-
partivano da Capodichino, fornendo i dolci che venivano of- ta, giorno che gli antichi pasticcieri definivano il piccolo
ferti durante il volo. Un bel modo di pubblicizzare la città!” natale”.
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