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sul rapporto politica-mafia fino a quelle sullo scioglimen- fa, che coinvolsero proprio i promotori di quella svolta:
to dei consigli comunali per infiltrazioni della criminalità Falcone, Morvillo, Borsellino e gli uomini delle scorte
organizzata. La strategia che mettemmo in campo, furono barbaramente trucidati, Martelli ed io fummo
fra mille difficoltà (tutte descritte nel libro), cercava di allontanati dalla scena istituzionale.
responsabilizzare l’intera realtà sociale, a partire dalla Quali erano le forze che si opponevano alla strate-
necessaria presa di coscienza di una vera cultura della le- gia di guerra alla mafia?
galità - ricordo la prima, ed unica, Conferenza nazionale Coloro che, anche per ritardi nella presa d’atto della
sulla legalità aperta in Vaticano nel 1991 con l’interven- realtà di “antistato” rappresentata dalla mafia, pensava-
to di Giovanni Paolo II -. no che “liberi di vivere” - il titolo che scegliemmo per la
Secondo Lei c’è stata una trattativa tra Stato e campagna mediatica di contrasto a Cosa nostra - fosse
Mafia? solo uno slogan e non, invece, una chiara scelta di cam-
Ho detto tante volte che coloro che non condivideva- po. A venti anni di distanza, se guardo all’evoluzione
no la strategia di guerra descritta nel mio libro e sopra della criminalità nel mondo, devo dire che il cammino è
richiamata erano in molti casi persone rispettabili che, ancora lungo e richiede coraggio e costanza. Per questa
però, avevano una diversa convinzione in termini di ragione, da un lato, è necessario che a livello internazio-
approccio al problema. Immaginare un tavolo in cui nale e nazionale la politica metta a punto una strategia
rappresentanti dello Stato e rappresentanti di Cosa no- ferma e maturi una seria determinazione nel portarla
stra si mettevano d’accordo mi pare un esercizio puerile avanti - dando alle forze dell’ordine e alle magistrature
e assolutamente non realistico. Come ha ricordato il strumenti sempre meglio armonizzati a livello globale e
Procuratore nazionale antimafia Grasso nel corso della consentendo loro di svolgere il loro lavoro -, e, dall’altro
presentazione del mio libro a Roma, è sempre successo, lato, penso che dovremmo far ricorso a meno retorica
fin da anni lontani, che vi fossero contatti fra aree dello su Falcone e Borsellino, uomini che avevano capito ciò
Stato e aree della criminalità, quella “zona grigia” che che molti non vollero capire e che hanno sacrificato la
ricordava anche Falcone; noi cercammo di dare un colpo loro vita.
netto e ci trovammo di fronte ad una reazione stragista Dobbiamo avere molta perseveranza nel portare avanti il
della mafia. Oggi ricordiamo le stragi feroci di venti anni progetto di una società senza mafia.
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