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ITINERARI...luoghi & sapori  La storia si fa a
                             Palazzo Doria D’Angri

 > di Roberto Colonna                                    su un piano ideale appoggiato l’impresa dei Mille, è
                                                         anch’egli in città. In una delle sale dell’abitazione voluta
Pare che il tonfo della sua caduta per le scale del      da Marcantonio Doria quasi un secolo prima, i due
     palazzo Doria d’Angri fu sentito da tutti coloro    hanno un franco quanto acceso confronto. Mazzini
 che si trovarono a passare non solo per l’antistante    propone a Garibaldi di abbandonare i Savoia e di creare
 Spirito Santo, ma anche per la vicina piazza Dante.     con lui una Repubblica del Meridione dalla quale
 E, insieme al tonfo, si udirono in modo assai distinto  avviare una “non monarchica” liberazione dell’Italia.
 bestemmie e parolacce irripetibili. Lo sfortunato       Garibaldi, memore di ciò che era accaduto a Roma
 protagonista di questa vicenda è Giuseppe Mazzini.      nel ’49, non solo si infuria per quella proposta, ma
 Siamo nel settembre 1860, Giuseppe Garibaldi è da       in un eccesso d’ira prende per il collo della camicia il
 qualche giorno a Napoli con il suo strano esercito, ed  malcapitato patriota e dopo averlo sollevato lo lancia di
 è celebrato da tutti come un eroe. Mazzini, che aveva   forza fuori dalla stanza, giù per i gradini dello scalone
                                                         principale, facendolo ruzzolare più volte.
d #dodicimagazine.com                                    È difficile dire se le cose siano andate veramente così.
                                                         Può darsi che questo episodio non sia mai avvenuto.
                                                         Però rende bene l’idea di cosa fosse il periodo
                                                         risorgimentale, grandi personaggi, caratteri forti, idee
                                                         libertarie, ma anche contrasti insanabili, odi personali,
                                                         rigide ideologie, subdoli raggiramenti, ingenue
                                                         debolezze, screzi personali durati anni, bottiglie di vino,
                                                         lunghe discussioni e cazzotti.
                                                         Sia chiaro, non è intenzione di chi scrive dare spazio
                                                         a revisionismi storici di alcun tipo. Tra l’altro, senza
                                                         documenti ufficiali e fonti affidabili e consultabili, ben
                                                         poco si può (e in generale si dovrebbe…) revisionare.
                                                         Eppure, se proprio si vuol trarre una considerazione da
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