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Chiostri del Monastero dei Santi Severino e Sossio

Tre i Chiostri del monastero dei Santi Severino e Sossio, fondato dai benedet-
tini, oggi sede dell’Archivio di Stato. Del X secolo è il Chiostro dei Platani, così
detto per un vecchio albero le cui foglie avrebbero avuto proprietà taumatur-
giche. La struttura è a pianta quadrata, con arcate laterali sorrette da pilastri
in piperno e un piano superiore loggiato. Le pareti del porticato presentano un
ciclo di affreschi sulla vita di San Benedetto. Nel 1901 il Chiostro fu dedicato a
Bartolomeo Capasso. Il Chiostro del Noviziato risale al Quattrocento e si pre-
senta a pianta rettangolare. Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, venne
costruito il Chiostro di Marmo, o Quadrato, con un giardino diviso in quadran-
ti. In occasione dell’insediamento dell’Archivio del Regno nel complesso venne
eretta una statua raffigurante La Teologia, opera di Michelangelo Naccherino.

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                                             Chiostri di Santa Chiara

Il Complesso Monumentale di Santa Chiara fu edificato nel Trecento per vo-
lere del pio Roberto D’Angiò. Tre Chiostri si trovano nella struttura. Il più pic-
colo, detto dei Frati, sfoggia una varietà di elementi architettonici; seguono il
gotico Chiostro del Servizio e quello delle Clarisse, detto anche Chiostro Ma-
iolicato. Quest’ultimo, il più grande, ha subito diverse trasformazioni. Quella
settecentesca di D. Antonio Vaccaro gli ha donato i pilastri maiolicati a pianta
ottagonale, decorati con scene vegetali. Il Chiostro è un tripudio di colori che
si intrecciano con gli elementi architettonici. A collegare i pilastri vi sono sedi-
li impreziositi con la stessa tecnica da scene della vita quotidiana dell’epoca,
mentre le pareti sono interamente coperte da affreschi secenteschi. Dall’in-
gresso del Chiostro si accede alla sala del presepe con pastori del Settecento

                                                                               e dell’Ottocento.

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                                    Chiostro di San Pietro Martire

Il Complesso di San Pietro Martire, fondato nel 1294 da Carlo II d’Angiò, com-
prende oggi il Monastero, la Chiesa adiacente e il Chiostro centrale. Quest’ul-
timo fu realizzato nel Cinquecento da Giovan Francesco di Palma, che vi im-
presse il suo stile rinascimentale. La struttura, a pianta quadrata, si estese su
tre livelli e al centro del cortile si posizionò una fontana, alimentata da un sofi-
sticato sistema idrico che raccoglieva acqua da tutto il complesso. Più volte, la
struttura ha cambiato destinazione d’uso: nel XVII secolo fu luogo d’incontro
dell’accademia di San Pietro Martire, dove si riunivano nobili filosofi e scienzia-
ti, e poi sede di spettacoli e rappresentazioni popolari. In seguito alla soppres-
sione del 1808 e fino ai bombardamenti del ‘43, fu trasformata in Manifattura
di Tabacchi, per essere poi acquistata, negli anni ’60, dall’Università Federico II

                                           e destinata alla Facoltà di Lettere e Filosofia.

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