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Chiostro di San Lorenzo Maggiore

Tra i più rilevanti della città dal punto di vista storico e archeologico, il trecen-
tesco Chiostro di San Lorenzo sorge al di sopra della Napoli greco-romana, su
un antico mercato, ed è frutto di numerose stratificazioni. L’attuale struttura
risale al Settecento ma permangono ancora gli elementi di epoche precedenti.
Nella parte centrale si può ammirare un pozzo con puteale in piperno e marmo,
opera dello scultore Cosimo Fanzago. Tutt’intorno si ergono i monumenti fu-
nebri in marmo di Errico Puderico, decorato con le armi del defunto sorrette da
amorini e attribuito non senza riserve a Giovanni da Nola, di Giuseppe Bondola
e di Francesco Palmieri. Tra i frequentatori più illustri del Chiostro si annovera
il Petrarca, il quale dimorò per un breve periodo nel complesso di San Lorenzo

                                                                verso la metà del XIV secolo.

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                                Chiostro di San Gregorio Armeno

Scomparsa la struttura originale, probabilmente anteriore all’XI secolo, il
Chiostro di San Gregorio Armeno custodisce ancora molti tesori, frutto di in-
terventi successivi. Il più accurato, voluto dalle suore in seguito ai dettami del
Concilio di Trento, riguardò il Chiostro che venne reso molto accogliente per le
sue abitanti. Nella parte centrale dell’area, tra i profumi di aranci e mandarini,
si staglia ancora oggi una bellissima fontana barocca, di controversa attribu-
zione. All’epoca della costruzione la fontana doveva essere una meraviglia di
design - dato l’intreccio di animali marini e altre figure - e ingegneria idraulica: i
gettiti d’acqua cambiavano colore a seconda dell’ora in cui la si ammirava. Nu-
merosi gli ambienti in cui si suddivide il chiostro, tra questi: una farmacia e un

           antico forno, convertito in refettorio per le orfanelle nel XVIII secolo.

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                                             Chiostri di San Martino

La Certosa di San Martino, sulla collina del Vomero, è tra i maggiori complessi
monumentali di Napoli. I Chiostri ubicati al suo interno risalgono al Trecento
e hanno l’aspetto di lussureggianti terrazze dalle quali godere il meraviglioso
panorama della città. Il Chiostro Grande, forse opera del Dosio e del Fonzago,
è uno dei massimi esempi di arte seicentesca napoletana. Qui spiccano il cimi-
tero dei monaci certosini con i caratteristici teschi scolpiti sulle balaustre, le
numerose statue e busti dei santi dell’ordine e il finto pozzo centrale. Il tutto
contornato da rigogliosi alberi da frutto e dalle spettacolari trame dei pavi-
menti che corrono sotto i portici. Di età manierista è la cisterna, capolavoro di
ingegneria idraulica. Il chiostro più piccolo, detto dei Procuratori, costituisce la

                         via di accesso ai giardini e agli interni del Museo Nazionale.

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                                                                                               noveMBRE/dicembre 2013  89
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