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...chiostri

                                                             di Alessio Russo

                                               Chiostro degli Affreschi del Carmine Maggiore	

                                                               Santa Maria del Carmine Maggiore, basilica duecentesca tra le più grandi della
                                                               città, nonché perla del barocco napoletano, custodiva una splendida coppia di
                                                               chiostri. Il primo, più piccolo, della metà del Quattrocento, è stato però demo-
                                                               lito nel corso dell’edificazione di via Marina e oggi sono visibili solo i resti dei
                                                               suoi archi. C’è poi lo splendido Chiostro degli Affreschi, sopravvissuto al tem-
                                                               po e alle calamità. Frutto di diverse stratificazioni, sfoggia sulle pareti l’opera di
                                                               Leonardo de Grazia di Pistoia, poi completata dal fiorentino Giovanni Balducci
                                                               agli inizi del Seicento. Gli stupefacenti affreschi presentano scene della vita dei
                                                               profeti Elia ed Eliseo, nonché la storia dell’Ordine carmelitano e dei suoi santi.
                                                               All’interno del Chiostro è conservato il sepolcro del vescovo Francesco Rossi e
                                                               quello di Errico de Anna, entrambi immortalati in sculture marmoree.

                                                                                     1

                                               Chiostri dei Girolamini

                                                               Il complesso religioso dei padri Oratoriani, meglio noti come Girolamini, sorge
                                                               nell’antico Palazzo di Serripando e comprende una coppia di magnifici chiostri.
                                                               Il minore, detto Chiostro Maiolicato, prende il nome dallo splendido pavimen-
                                                               to, lascito della sontuosa dimora signorile, su cui si alternano mattonelle in ma-
                                                               iolica bianche e blu, a formare una sorta di scacchiera. Al centro un pozzo del
                                                               XVI secolo in raffinato marmo bianco e ai lati un complesso porticato. Il secon-
                                                               do Chiostro, detto degli Aranci, fu edificato nel XVII secolo su progetto di Dio-
                                                               nisio Nencioni e di Bartolomeo e Dionisio Lazzari. È concepito per essere una
                                                               riproduzione dell’Eden, con giardini geometrici e vegetazione lussureggiante,
                                                               in cui si distinguono i numerosi aranci. Le leggende narrano che il luogo fosse
                                                               infestato da presenze demoniache particolarmente importune.

                                                                                     2

                                               Chiostro Monumentale della Casa del Salvatore

                                                               (Cortile delle Statue)
                                                               Il complesso, noto come ex Collegio Massimo dei Gesuiti, fu prima palazzo
                                                               signorile e poi, a partire dalla metà del Cinquecento, sede del Collegio della
                                                               Compagnia del Gesù. Si articola intorno a due cortili: il Chiostro del Salvato-
                                                               re e il Chiostro Monumentale. Quest’ultimo, detto anche Cortile delle Statue,
                                                               fu iniziato nel 1605 e completato nel 1653 su progetto del gesuita Giuseppe
                                                               Valeriano. Nella vasta area a pianta quadrata, circondata da un massiccio por-
                                                               ticato, furono successivamente posizionate statue e busti di uomini illustri, tra
                                                               i più noti: Tommaso d’Aquino, Giordano Bruno, Gianbattista Vico e Giacomo
                                                               Leopardi. Non è un caso che queste figure vigilino sull’Accademia Pontaniana,
                                                               la Biblioteca Universitaria e la Società nazionale di Scienze, Lettere e Arti in
                                                               Napoli, ubicate nelle strutture interne.

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