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di Alessio RussoDodici parchi di Napoli e dintorni: il verde manto della città  1VILLA COMUNALE

94 SETTEMBRE/OTTOBRE 2013                                                                         L’idea di accompagnare il passeggio attraverso una delle zone più
                                                                                                  suggestive della città con file di alberi e sculture risale alla fine del
                                                                                                  ‘600, quando l’allora viceré fece erigere il primo nucleo dell’attuale
                                                                                                  VillaComunale,oggiestesaperoltreunkilometrotralepanoramiche
                                                                                                  Riviera di Chiaia e Via Caracciolo. Da allora, nel corso dei secoli, il
                                                                                                  vasto giardino si è arricchito di pregiate varietà arboree, edifici e
                                                                                                  opere d’arte in rappresentanza della Napoli più raffinata. Al periodo
                                                                                                  neoclassico appartengono i numerosi ritratti marmorei, le strutture
                                                                                                  e la maggior parte delle fontane che abbelliscono il complesso. Ogni
                                                                                                  elemento o gruppo scultoreo ha storie ed aneddoti da raccontare,
                                                                                                  così come la grande Stazione Zoologica, fondata nel 1872 dal
                                                                                                  naturalista Anton Dohrn, narra di una Napoli all’avanguardia negli
                                                                                                  studi scientifici e faro della libertà di ricerca, vantando uno tra gli
                                                                                                  acquari più antichi d’Europa e l’attività di ben diciannove premi
                                                                                                  Nobel. Di tutt’altro tipo, purtroppo, l’eco propagata da ciò che resta
                                                                                                  del Circolo della Stampa, opera razionalista di fine anni ’40, oggi
                                                                                                  monumento all’incuria, allo scempio e alle promesse mancate.

                                                                                                  2PARCO VIRGILIANO

                                                                                                  Anziché la memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale,
                                                                                                  per la quale fu edificato negli anni ’30, ai napoletani il Parco
                                                                                                  della Rimembranza suggerisce ricordi, ben più piacevoli,
                                                                                                  d’amori consumati innanzi alle romantiche ed uniche vedute
                                                                                                  del Golfo, offerte dai terrazzamenti e dal belvedere. Lo stato
                                                                                                  del complesso, però, fino a una decina di anni fa era tutt’altro
                                                                                                  che idilliaco. Solo a partire dalla fine degli anni novanta, con un
                                                                                                  radicale cambio di prospettiva, si è intuito che il parco poteva
                                                                                                  e doveva essere destinato anche ad altri tipi di attività fisica:
                                                                                                  è così che oggi possiamo godere di spazi verdi ampliati nei
                                                                                                  quali fare jogging, di chioschi dove rilassarsi e di aree dove i
                                                                                                  più piccoli possono giocare all’aria aperta; ma la conquista
                                                                                                  più importante è certo il nuovo impianto sportivo, inaugurato
                                                                                                  nel 2002, con annessa una grande e moderna pista di atletica
                                                                                                  leggera.

                                                                                                  3PARCO VIRGILIANO A PIEDIGROTTA

                                                                                                  Strappato alla proprietà privata negli anni ’30 e riaperto al
                                                                                                  pubblico oltre quarant’anni dopo, questo piccolo parco sito su
                                                                                                  di una verde collinetta è scrigno di tesori archeologici e misteri.
                                                                                                  Come suggeriscono il nome ufficiale e quello con cui è più noto
                                                                                                  ai napoletani, “Parco della Tomba di Virgilio”, qui giacerebbero i
                                                                                                  resti mortali dell’illustre poeta mantovano, custoditi all’interno
                                                                                                  di un colombario risalente alla prima età imperiale. Se ciò fosse
                                                                                                  vero, come da tradizione, di certo l’autore dell’Eneide sarebbe in
                                                                                                  buona compagnia: all’interno del parco è infatti ubicata anche la
                                                                                                  tomba del collega Giacomo Leopardi, provvidenzialmente salvato
                                                                                                  dall’anonimato di una fossa comune. Virgilio, che nella plurisecolare
                                                                                                  cultura popolare partenopea è assurto al ruolo di mago e protettore
                                                                                                  laico della città, infonde nel parco il suo fascino misterioso,
                                                                                                  intrecciando la sua leggenda con la costruzione della cosiddetta
                                                                                                  Crypta Neapolitana.
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