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4  Parco del Poggio
   Un esempio di recupero virtuoso di un’area abbandonata da
   decenni e in precedenza utilizzata come cava di tufo. I lavori,
   terminati nel 2001, hanno consegnato alla città un vero e proprio
   gioiellino di architettura verde, con numerose specie vegetali
   e un piccolo giardino botanico, fantastici punti panoramici e
   perfino un laghetto artificiale munito di cascata. Al centro di
   questo sorge un palco per spettacoli su cui si affacciano ampie
   gradinate e dove, nelle sere estive, viene montato un grande
   schermo per il cinema all’aperto. Nell’arena cinematografica del
   parco ha luogo una folta rassegna di film, arricchita da incontri
   ravvicinati con gli autori e da un concorso per cortometraggi.
   Unico neo, la recente chiusura dell’area giochi per bambini,

   frequentatissima dalle famiglie del quartiere.

5  Villa Floridiana
   Prima d’esser restituito alla cittadinanza, nel 1919, il parco della
   Floridiana fu splendido dono d’amore: nell’800, infatti, Ferdinando
   IV di Borbone acquistò una grande tenuta nobiliare sulla collina
   del Vomero e ne fece un regalo di nozze per la nuova consorte
   Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, che già da tempo era sua
   prediletta e amante. La villa, ribattezzata in onore della duchessa, fu
   riprogettata dall’architetto Antonio Niccolini, che conferì all’edificio
   una raffinata impronta neoclassica e ai giardini quel palpabile tocco di
   romanticismo su cui s’innestò, in seguito, l’intervento del Dehnhardt.
   Oggi, nonostante i recenti problemi di ordine pubblico e il non degno
   stato di manutenzione, la Villa Floridiana è un polmone verde nel
   cuore del Vomero, ricco di bellezze all’esterno - si pensi al belvedere
   e al caratteristico Teatrino della Verzura - come all’interno, dove è
   ospitato fin dagli anni trenta del novecento il Museo Nazionale della
   ceramica intitolato al duca di Martina, che espone una delle più grandi
   e antiche collezioni di arti decorative europee ed orientali, donata dal
   nobiluomo alla città.

6  Riserva naturale Oasi WWF Cratere degli Astroni
   Quello degli Astroni è il più giovane cratere dell’area vulcanica
   dei Campi Flegrei, ma anche il più vasto. La sua superfice, di circa
   250 ettari, è occupata quasi totalmente da tre colli, formatisi in
   seguito all’attività eruttiva, e da tre laghetti, siti nella pianeggiante
   zona sud-occidentale. La varietà del paesaggio, che passa dalla
   macchia mediterranea ai lacustri canneti circondati da selve, si
   riflette nell’immensa ricchezza di flora e fauna, che da secoli attira
   all’unisono cacciatori e amanti della natura. Non è un caso, infatti,
   che Ferrante d’Aragona, assecondando una viscerale passione per
   la caccia, avesse fatto degli Astroni la sua riserva reale, imitato
   secoli dopo da Carlo III di Borbone. Oggi, invece, con la creazione
   della Riserva Naturale dello Stato “Cratere degli Astroni”, gestita
   direttamente dal WWF Italia, è tempo di tutela, valorizzazione e
   fruizione di questo straordinario Eden a due passi dalla città.

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