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ro di informazione rivolto agli operatori di settore.         ©Vincenzo Antonucci
                     A suo parere, qual è lo stato di gestione dell’appa-
                     rato culturale cittadino, con riferimenti al teatro?          A dieci anni da “Gomorra”, dirigerà “La paranza
                     Sapevo che le mie proposte non sarebbero state rac-           dei bambini”, un lavoro dall’ultimo libro di Rober-
                     colte. Tante volte ci interroghiamo sul da farsi. Ho pro-     to Saviano. Quali sviluppi dobbiamo aspettarci?
                     vato a dire la mia. La tempistica è anche trasparenza.        Avevamo qualcosa di nuovo da raccontare, di una
                     Ai bandi deve essere data a tutti la possibilità aderirvi.    camorra che assolda e cattura questi ragazzi così
                     Con tempi ristretti, si restringono le possibilità per i      giovani, spesso ancora più pericolosi non avendo ri-
                     giovani, per le compagnie emergenti, per coloro che           ferimenti, dalla violenza animalesca perché scoordi-
                     hanno meno mezzi per individuare e poi partecipare            nata. Hanno voglia di fare carriera. Roberto aveva il
                     ai concorsi pubblici. Le criticità aumentano in presen-       desiderio di coinvolgere i ragazzi conosciuti in questi
                     za dei bandi europei, spesso presentati in lingue stra-       luoghi durante questi ultimi due anni. Sarà uno spet-
                     niere. Senza un aiuto vero sull’informazione è davvero        tacolo con numerose storie e numerosi attori, che sa-
                     complicato cogliere queste opportunità. Credo che             ranno tutti molto giovani.
                     sulla tempistica e sulla chiarezza vi sia ancora da la-
                     vorare. Ho delle difficoltà a ritrovarmi nella gestione       È difficile, oggi, fare teatro civile in Italia?
                     della vita culturale della Città.                             Il teatro civile ormai in questo Paese è sparito, essen-
                                                                                   zialmente per due motivi. È difficile coniugare il teatro
                     Parliamo della stagione del Nuovo Teatro Sanità.              con l’inchiesta. I direttori dei teatri preferiscono con-
                     Emerge un cartellone ricco e variegato, con nomi              duzioni più tranquille. “La paranza dei bambini” sarà
                     quali Renato Carpentieri, Enzo Moscato, Toni                  prodotto dal Nuovo Teatro Sanità, come teatro indi-
                     Servillo…                                                     pendente. Tutto ciò necessita di un grande impegno.
                     Negli anni precedenti abbiamo avuto difficoltà nel            Era l’unica maniera per essere completamente libe-
                     redigere il cartellone, anche per la situazione critica       ri. In conclusione, credo che il teatro civile sia quasi
                     nel quartiere. Come se qualche artista avesse pau-            completamente sparito, se non nel coraggio di alcuni,
                     ra di venire qui, nel rione Sanità. Qualcuno l’ha detto       tra i quali voglio citare Claudio Fava.
                     apertamente. Ogni anno abbiamo ricominciato dac-
                     capo. Quest’anno la voglia è grande. Qui si avvertono         Qual è il futuro – non scritto – per questo avam-
                     quell’amore, quella passione, quell’accoglienza. È un         posto di legalità all’interno del quartiere?
                     clima diverso, tanto dai teatri indipendenti, considera-      Sono molto ottimista. Stiamo allevando una gene-
                     ti off, quanto da quelli ufficiali. Esiste un’etica del tea-  razione di ragazzi straordinari, che hanno carattere,
                     tro e del lavoro, alla quale teniamo moltissimo.              voglia d’imparare, voglia di cambiare. Riprendendo le
                                                                                   espressioni di Padre Antonio Loffredo, penso che il
©Vincenzo Antonucci                                                                futuro, se messo nelle mani dei giovani, possa essere
                                                                                   davvero molto luminoso. Strappiamo questo quartie-
                                                                                   re da una generazione che l’ha massacrato.

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