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Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione:
è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni
Se Lee Osworld non è stato l’unico a Quasi gerbiano il nuovo spunto offerto da
sparare a Kennedy, le Brigate Rosse Tommaso Ariemma che affronta la que-
non sono state le uniche coinvolte nel stione dell’io attraverso il concetto di isola
caso Moro. Marcello Altamura conduce (ma l’equazione può essere ribaltata sen-
un’indagine alla Capote su una delle za perdere significato). L’ossatura filosofi-
questioni chiave dell’Italia contempo- ca sulla quale poggia il testo è possente
ranea, vale a dire il rapimento e l’uc- e spazia da Spinoza a Derrida, da Hei-
cisione di Aldo Moro e della sua scorta. Altamura non propone degger a Rousseau, da Fichte a, soprattutto, Hegel. Ma sarebbe
giudizi esaustivi ma induce dubbi affinché il lettore tragga le riduttivo arginare la prospettiva di Ariemma alla sola filosofia. Il
sue conclusioni da solo. Così, gli atti dei vari processi sono libro si nutre infatti di una voluta sinergia tra numerosi punti di
confrontati con gli esami balistici, le fotografie dell’epoca e i vista, anche piuttosto differenti. Ai succitati autori si affiancano
ricordi dei testimoni: niente è quello che sembra o che si è vo- con pari efficacia per esempio il “Trono di spade”, Kate Mose e
luto far credere. E la sparizione della borsa, nella quale il depu- David Foster Wallace a cui è dedicato il capitolo più riuscito. Si
tato della Democrazia Cristiana conservava i suoi documenti sostiene spesso la necessita di abbattere gli steccati tra le di-
più preziosi e dalla quale non si separava mai, lo conferma. scipline, Ariemma parte dal presupposto che questi steccati non
esistano. Esistono, per l’appunto, solo isole.
Marcello Altamura, “La borsa di Moro”, Iuppiter Edizioni,
Napoli, 2016, 354 pagine, euro 15 Tommaso Ariemma, “Al mondo ci sono solo isole. Filoso-
fia dell’intensità”, Diogene Edizioni, Campobasso, 2016,
La nuova avventura di Harry Porter è in 92 pagine, euro 10
realtà il testo della prima pièce teatrale
dedicata a questo personaggio. Gli av- Affrontare una grave malattia è un
venimenti si svolgono diciannove anni percorso personale molto difficile. Co-
dopo l’ultimo episodio pubblicato dalla municare agli altri le proprie emozioni
Rowling, “Harry Potter e i Doni della Mor- durante una prova così dura è un’im-
te”, e ritroviamo il famoso mago sposato presa ardua, scriverne e pubblicarne
con Ginny Weasley, con tre figli e un la- un diario-libro è un atto di incredibile
voro “d’ufficio”. L’operazione non era certo facile e ha subito coraggio, sintomo di una forza interio-
numerose critiche, per quanto spesso non si tiene in consi- re eccezionale. Maura Messina utiliz-
derazione che la scrittura di un’opera teatrale non è (e non za l’arma dell’ironia, trasformando la sua esperienza in un
deve essere) come quella di una di letteratura. Tuttavia, nella viaggio di (apparente) fantasia dove la protagonista diventa
trama, per quanto molto densa, è innegabile una “sensazione una kemionauta che vive una serie di avventure purtroppo
di differenza” rispetto ai libri che hanno reso celebre questa molto reali. La Nota d’autore: “Le pagine che seguiranno non
saga. pretendono di essere una guida” è così tradita, la Messina
realizza una guida capace di aprire gli occhi a tutti, non solo
J. K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne, “Harry Potter e la a chi soffre.
maledizione dell’erede”, traduzione italiana di L. Spagnol,
Salani editore, Milano, 2016, pagine 368, euro 19,80 euro Maura Messina, “Diario di una kemionauta”, Homo Scri-
vens, Napoli, 2016, 120 pagine, euro 14
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