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Marcello Ravveduto, presidente dell’associazione antiracket slazione. Altrimenti le omissioni e le compromissioni diven- miliardi; dall’altro, la chiusura progressiva dei punti vendita, li circonda e, all’occorrenza, difendersi, e che la depositaria
“Coordinamento Libero Grassi”, giornalista e scrittore tano strutturali e sistematiche, come precisa Paolo Miggiano, sempre più in difficoltà, come nel nostro caso con Guida Mer- di tale strumenti sia soprattutto dalla Cultura. Devo ricono-
esperto di modernizzazione delle mafie, nonché curatore coordinatore della Fondazione regionale Pol.i.s. - Politiche in- liani al Vomero, che alimenta la statistica delle due librerie scere, però, che se nel nostro Paese è difficile sostenere tale at-
delle antologie “Strozzateci tutti” e “Novantadue. tegrate di sicurezza, attiva negli ambiti del sostegno alle vit- chiuse ogni settimana in Italia e che si accoda alle storiche tività di promozione come amministratore pubblico, farlo da
L’anno che cambiò l’Italia”, è il biografo ufficiale di Marcello Torre time innocenti della criminalità e della valorizzazione dei Martelli e Porcellino di Firenze, Carducci di Udine, Bibli di imprenditore è davvero un’impresa».
e insegna Storia contemporanea a Salerno. beni confiscati alle mafie: Roma, Battei di Parma, Cultura di Catania, Agorà di Torino e
Città di Ancona». L’assenza di fondi e il disinteresse della po- L’approccio è più semplice, invece, per chi, come l’autore
RAVVEDUTO: «ALZARE LA GUARDIA» litica fanno il resto: «destituendo la Cultura, che proprio del- e attore Patrizio Rispo, si è conquistato un posto nel cuore
LO STORICO INDICA NELL’ANTIMAFIA l’editoria è uno degli elementi costituenti, dalla funzione della gente: «Ho fatto un programma di approfondimento po-
risolutiva delle questioni di primaria importanza». E ricorda: litico, “L’ora legale” (titolo anche del suo più recente docu-
VALORI AFFINI AL RISORGIMENTO «Nella mia esperienza recente di assessore al comune di Na- film), in periodo di elezioni amministrative a Napoli, perché
poli con delega, tra le altre, alle biblioteche, ho cercato di la gente mi fermava per strada per chiedermi consigli sul can-
«Nel titolo tra silenzi e responsabilità aggiungerei compro- dare nuova linfa a un settore dimenticato soprattutto nelle co- didato da votare e per me era inaccettabile che si fidassero
missioni e omissioni perché, purtroppo, i nostri territori ecce- siddette aree a rischio della città, convinto che i ragazzi deb- solo della notorietà di un volto. Ecco, il mio impegno civile
dono di episodi compromissori. Mentre vittime della camorra bano avere gli strumenti per poter interpretare il mondo che parte dall’esigenza di trasformare tala notorietà in disponibi-
come il sindaco Torre esercitavano il proprio diritto di ammi- lità all’ascolto e al confronto con gli altri».
nistrare le città di riferimento, parte dello Stato si coalizzava
con le mafie. Marcello in una lettera alla famiglia scrisse
“sogno una Pagani libera e civile”; a tutt’oggi le nostre città
non sono né libere né civili. Basti pensare che in Italia le vit-
time innocenti dei poteri criminali sono più di mille, e che la
Campania “vanta” il più alto primato, con l’uccisione di circa
duecentocinquanta persone, di cui ventinove bambini e quat-
tordici donne, tutte estranee alle logiche criminali. Numeri
spropositati per un Paese che non è in guerra». Il compito
delle Istituzioni, però, non si esaurisce con il sostegno ai fa-
miliari delle vittime: «conoscere queste storie e favorirne la
diffusione è fondamentale - aggiunge Miggiano -, ma al
tempo stesso lo Stato deve dire con chiarezza da che parte
sta e regolarsi di conseguenza». Un esempio su tutti:
«Quando la madre di una giovane vittima innocente si vede
rimuovere la cappella abusiva eretta per commemorane il ri-
cordo, e magari nello stesso quartiere nessuno interviene con-
tro i cancelli e i catenacci posti dai clan a difesa delle aree di
spaccio, è difficile convincerla della Giustizia dello Stato».
Contraddizioni che si riversano anche sul mercato e ne av-
velenano le logiche. È il caso della storica casa editrice cam-
pana Guida editore, raccontato in prima persona
dall’amministratore delegato della società Diego Guida: «Il
settore è in un collo di bottiglia: da un lato, sei grandi gruppi
imprenditoriali - Mondadori, Rcs, Gems, De Agostini, Giunti
e Feltrinelli - che in Italia muovono più del 70 per cento del
business dell’oggetto libro, per un fatturato complessivo di
2,38 miliardi di euro a prezzo di copertina su un totale di 3,4
speciale dodici
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