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ket “Coordinamento Libero Grassi” presieduta in Campania dere il Paese più unito e più forte di ieri sul discorso sociale e zato la vicenda del libro “Il Casalese”, temo che tutti gli sforzi Giuseppe Crimaldi, cronista di giudiziaria del quotidiano
da Marcello Ravveduto. Da giornalista e scrittore esperto di antimafioso». delle Istituzioni, dell’associazionismo e della società civile in “Il Mattino” di Napoli è, tra l’altro, coautore del libro inchiesta
modernizzazione delle mafie, Ravveduto ha evidenziato il genere siano per quanto utili insufficienti». Un dato, tra tutti, su Nicola Cosentino “Il Casalese”, oggetto di richiesta
valore della testimonianza e delle memoria: «Nel momento in Missione possibile se supportata dai media, a patto che alimenta la sfiducia, continua Crimaldi, ed è «quello dell’at- di sequestro, di distruzione delle copie in circolazione
cui la vittima diventa per noi un punto di riferimento concreto questi si spoglino della loro “funzione spettacolare”, di mero teggiamento omertoso imposto dalle criminalità organizzate: e di risarcimento di 1 milione e 200 mila euro per presunta
è sempre una figura che si erge di fronte al silenzio della co- intrattenimento, e ambiscano a coniugare gli aspetti informa- per ogni dieci omicidi commessi collaborano non più di due diffamazione. Richiesta poi rigettata dal Tribunale di Napoli.
munità. Io credo veramente che le vittime siano l’elemento tivi con quelli formativi, non meno importanti per la cultura testimoni, e tanto equivale a dire che per il restante 80 per
vitale per innestare in questo paese una religione civile della di un popolo. Obiettivo: evitare che un fatto rilevante si esau- cento dei fatti di sangue nessuno ha visto, nessuno ha sentito,
democrazia. Così come gli eroi del Risorgimento, gli eroi risca nella sua notiziabilità. Come ha sottolineato il giudizia- nessuno parla». Chi ha scelto, invece, il mestiere di scrivere,
della Resistenza hanno fatto e rifatto l’Italia, l’hanno unita e rista de “Il Mattino” e scrittore Giuseppe Crimaldi, coautore può sottrarsi a questa logica «e denunciare, della schizofrenia
poi liberata dal nazifascismo, gli eroi dell’Antimafia hanno del libro “Il Casalese” sulle vicende giudiziarie dell’onorevole sociale che alimenta - conclude Crimaldi -, i danni diretti, in-
difeso la Repubblica dagli attacchi delle criminalità organiz- Nicola Cosentino, oggetto di richiesta di sequestro, di distru- diretti e collaterali», nella speranza di arginarne quanto meno
zate. Molto probabilmente, se non ci fosse stato un Borsel- zione delle copie in circolazione e di risarcimento di 1 mi- la forza d’urto.
lino, noi non avremmo mai capito che c’era una trattativa in lione e 200 mila euro per presunta diffamazione: «Da
corso. E oggi abbiamo una grande opportunità: quella di ren- cittadino, e non da cronista, sono onestamente sfiduciato. CRIMALDI: «LA DENUNCIA FA PAURA»
Quando poi registro segnali come questo che ha caratteriz- IL GIUDIZIARISTA DE “IL MATTINO”
QUERELATO PER UN LIBRO INCHIESTA
I tempi della Giustizia italiana, purtroppo, non sono di
aiuto, come aggiunge il magistrato Giuseppe Cioffi, ex presi-
dente della Prima sezione penale del Tribunale di Napoli e
oggi componente della Commissione parlamentare Antima-
fia: «La burocrazia ministeriale, caratterizzata da troppi pas-
saggi e leggi inutili che spesso vanificano quelle efficaci, è
insopportabile per gli stessi addetti ai lavori, figuriamoci per i
cittadini. Abbiamo stimato che la durata media di un processo
su un bene confiscato alle mafie, dalla proposta di blocco alla
requisizione, è di dodici anni, ben oltre gli standard europei.
Tranne casi eccezionali, inoltre, una pratica per il riconosci-
mento dello speciale status di vittima innocente si conclude
in un tempo medio di almeno cinque anni. Certo, il nostro
modello garantista è frutto di una grande tradizione e il mar-
gine di errore di una Giustizia più rapida è maggiore. Ma qui
bisogna scegliere il Paese in cui vivere, e l’Italia possibile, di-
versa da quella attuale, richiede una revisione dei principi
dell’amministrazione: una società in cerca di riscatto come
la nostra deve percorrere strade nuove che passano anche per
la Riforma della Giustizia e che, consapevole degli errori già
commessi, potrebbe produrre un modello più efficiente».
Testimonianza e cultura della memoria da un lato, quindi,
attività di prevenzione e certezza della pena nell’ambito di
un quadro normativo unitario e affidabile dall’altro per evitare
la trappola delle disfunzioni e delle incongruenze della legi-
speciale dodici
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