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Nettuno
Costruita durante il vicereame di Enrico di Guzman (1595-1599), l’opera porta
la rma di grandi scultori: Michelangelo Naccherino, Pietro Bernini, Angelo
Landi e Domenico Fontana. Si son susseguite diverse collocazioni, dal Largo
di Palazzo (attuale piazza del Plebiscito), a via delle Correggie (ora via Me-
dina), sino a piazza della Borsa, dove fu istallata nel 1889. Qui rimase sino al
2000 quando fu nuovamente trasferita a via Medina. La Fontana di Nettu-
no presenta una grande vasca circondata da una balaustra intervallata da
quattro scalette, ai lati delle quali l’acqua uisce da bocche leonine. I leoni
custodiscono fra le zampe gli scudi della città, mentre nella vasca centrale
due mostri marini versano acqua in una vaschetta adornata da gure allego-
riche e, ai bordi, si trovano quattro del ni cavalcati da tritoni. Al centro della
fontana, uno scoglio popolato da due satiri e due ninfe, che reggono con la
mano e con la testa una tazza su cui si erge la statua di Nettuno armato di
tridente, opera del Naccherino.
Immacolatella Sellaria:
Questa fontana, che si trova oggi nella curva tra L’imponente costruzione dell’Archivio di Stato, l’an-
via Partenope e via Nazario Sauro, non è sem- tico Monastero dei SS. Severino e Sossio, si a ac-
pre stata qui: fu collocata presso la salita del cia su un largo adornato da una splendida fontana
Gigante, dove si ergeva la grande statua rinve- chiamata del Pendino o, più comunemente, della
nuta a Cuma, e poi presso la Stazione Marittima Sellaria. In quella che oggi è piazza Nicola Amore,
dell’Immacolatella. Altri trasferimenti la inte- dove l’opera era posta prima dei Risanamento, un
ressarono sino ai primi del Novecento, quando tempo abitavano fabbri specializzati nella costru-
trovò nalmente la sua attuale sistemazione zione di selle. Fu edi cata durante il vicereame del
nella nuova strada ottenuta dalla colmata del- conte di Ognatte Iñigo Vélez de Guevara, a opera
la spiaggia. Costruita da tre archi a tutto sesto di Cosimo Fanzago ed eretta a spese degli abitanti
adorni di statue, fu scolpita nel XVII secolo da di quella strada su iniziativa dell’Eletto del popo-
Pietro Bernini e dal Naccherino. Negli archi si lo Felice Basile. La fontana è composta da marmi
possono ammirare sirene, mostri marini, statue e piperno, forma un arco sotto il quale una vasca
raccoglie l’acqua sgorgante da due mascheroni. Le
uviali e cariatidi con cornucopie, mentre sopra colonne laterali sono sormontate da una composi-
di essi campeggiano gli stemmi del re, del vice- zione a volute con lo stemma reale, ancheggiata
ré e della città di Napoli. dagli emblemi del viceré, con il celebre motto Malo
mori quam foedari, e della città. Nel 2000 la fonta-
na è stata restaurata, tornando in funzione dopo
anni di inattività.
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