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1990 e ‘solennizzato’ nel 1992, in occasione della Fontana e Attendolo, al so tto in legno intagliato e
visita di Giovanni Paolo II: la grandeur della città non dorato Caracciolo, Forli e Vitale. La grande facciata
permetteva altro! La civiltà plurimillenaria di Capua ha un alto basamento costituito da blocchi prove-
ci lascia facilmente immaginare come le prime testi- nienti dall’an teatro Campano. Ai lati, due nicchioni
monianze siano molto antiche, a cominciare dall’epi- con le grandi statue in stucco di S. Antonio e S. Lucia.
ta o in marmo del vescovo Probino (I-II sec. d. C.), Le ‘scioqquaglie’ alla gola accanto a S. Antonio fanno
accanto a tre urne cinerarie nemente decorate di pensare al maiale nero casertano, oggi ambito dai
età avia. Fanno poi bella mostra di sé capitelli di migliori chef.
antiche chiese che recuperavano elementi di templi È ricca di un magni co coro ligneo intarsiato, oltre-
romani, stemmi gentilizi delle grandi famiglie che ché di sculture sei-settecentesche, dipinti di Mondo
nei secoli resero Capua bella e ricca d’arte, stemmi (il bellissimo S. Michele), De Majo, Elia, Santafede,
episcopali, reliquiari, calici, croci, statue, dipinti, Fischetti e de Mura. Si narra che qui abbia avuto
pannelli lignei. Ma ci chiama un altro capolavoro modo di suonare Mozart nel 1770: poco, credo,
assoluto delle Arti degli uomini: la Chiesa dell’Annu- perché poi preferì di certo andare ad ammirare le
nziata. Magni ca! All’immensa cupola lavorarono altre in nite Bellezze capuane.
Chiesa di S. Eligio. Portale tardo-barocco
Chiesa di S. Angelo in Audoaldis
Museo Campano. Il dio Volturno
Museo Campano. Mater matuta
Curia Arcivescovile. Corte interna Chiesa di San Rufo e Carponio
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