Page 76 - magazine ottobre 2016
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ITINERARI/LUOGHI & SAPORI
© Daniela De Martino
Un filone a base di fritture
Breve tour storico-gastronomico alla ricerca della migliore pizza fritta del Vomero
> di Roberto Colonna Esterina Sorbillo che, da poco, ha aperto un
nuovo punto vendita alla fine di via Luca Giorda-
Mentre era al telefono con un amico, no. E la parola pizza fritta non rende bene l’idea,
e intanto guardava in televisione il visto che da Sorbillo, senza troppo scomporsi
“Lorenzo” di Corrado Guzzanti che – in barba alle tre, piuttosto discutibili, ragioni
prendeva in giro Krist Novoselic, rimase all’im- svelate da Vittorio Blùm in un recente articolo
provviso senza parole. Non riusciva proprio a su “Il Sole 24 ore” –, il palato può deliziarsi as-
crederci. La gran parte dei suoi nuovi compagni saggiando sia la classica ricotta e cicoli, sia la
dell’ultimo anno di Liceo non avevano mai fatto sorprendente pizza con le polpette. Ma, agli inizi
un filone. Durante l’adolescenza, queste, sono degli anni Novanta, gli “ideali culinari vomeresi”
notizie che possono lasciare increduli. Cosa erano “l’uno contro l’altro armato”. Per dire, sce-
avrebbero ricordato vent’anni dopo, quando gliere di frequentare la “Villa di Lucullo” o “Im-
si sarebbero rincontrati, ognuno con le proprie peratore”, locali storici del quartiere, significava
vite, davanti a una birra? Impose, dunque, per aderire, addirittura, a una determinata visione
il mercoledì successivo un tour tra le friggitorie del mondo e della vita: da “Lucullo”, l’obbligo
del Vomero, una lunga maratona per valutare i era il bastoncino prosciutto e formaggio, eli-
pezzi più pregiati della rosticceria da asporto. tario e comodo; da “Imperatore”, spedendo la
Di questi tempi potrebbe sembrare un’impresa
facile, soprattutto grazie alle pizze fritte di Zia
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