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del destino. Poi arrivarono le 17:47,              talvolta anche nella vita, dopo le tenebre,
arrivò il triplice fischio, arrivò il boato, le    dopo il baratro, si riparte. Un calcio diverso,
lacrime solcarono le facce e la festa ebbe         una società diversa, un nuovo presidente,
finalmente inizio. E durò giorni e giorni.         nuovi stimoli, nuovo nome. All’inizio
Le strade e le piazze portano ancora oggi i        non c’erano neanche i palloni, ma forse
segni di ciò che accadde quel giorno.              qualcosa stava cambiando. A distanza
Sono passati 26 anni, sembra ieri,                 di quasi 23 anni dall’ultimo trofeo della
ma in realtà è trascorsa una vita. Nel             Sua era si può affermare che qualcosa
rivedere quelle immagini oramai antiche,           davvero è cambiato e che c’è l’illusione
leggermente sbiadite che non fanno altro           che possa essere duraturo. Sono sei
che accrescere il mito, si stringe il cuore,       anni, infatti che, stagione dopo stagione, il
si viene sopraffatti dalla commozione al           Napoli compie un passo in avanti, con più
pensiero che almeno una volta, in modo             forza, più determinazione e più convinzione
netto, siamo stati superiori a tutti.              nei propri mezzi. Così anche la tifoseria,
Allora c’era Lui, il nostro dio che con le sue     la città hanno preso fiducia, hanno capito
magie e il suo piede sinistro ha fatto sì che      che forse ce la si può fare. Dall’ottavo posto
si realizzasse il sogno di ogni tifoso. Ancora     nel 2008 alla vittoria della Coppa Italia lo
non posso crederci: il più grande giocatore        scorso anno, assaporando la Champions
di tutti i tempi, il genio assoluto di questo      l’anno precedente. Non solo, ma anche
fantastico sport, la mano de Dios, è venuto        la sensazione di vedere finalmente
qui, nella mia città, nella mia squadra e          una squadra giocare a viso aperto con
ha sacrificato la sua vita per concederci          personalità e carattere. L’8 maggio 2013, il
e per concedersi l’immortalità. Dopo di            Napoli è ritornato in Champions, regalando
Lui, il vuoto, una discesa inesorabile verso       ai tifosi un’altra stagione esaltante e
gli inferi, un declino spietato, desolante         mettendo le basi affinché la prossima possa
che non meritavamo, che ti dilania giorno          esserlo ancora di più, magari levandoci
dopo giorno, ti fa vacillare, ti fa venire voglia  altre soddisfazioni, vivendo serate
di farla finita. Ma, come in ogni romanzo che      indimenticabili in compagnia degli amici.
si rispetti e come fortunatamente accade           Ma questo è un altro capitolo.

                                                   LUGLIO/AGOSTO 2013                               65
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