Page 84 - 12-aprile-2016
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SPORT Rafael Benitez e Maurizio Sarri:
Ieri, oggi e domani della direzione della squadra azzurra
> di Antonio Di Luna
Diciamoci la verità: quanti di noi pensava- conda (ed ultima) stagione di don Rafè, per
no – agli albori della stagione 2015/2016 quanto le premesse sembrassero di segno op-
- che il cambio alla guida tecnica degli posto, per la vittoria della Supercoppa di Lega
azzurri producesse risultati così apprezzabili? contro la rivale storica Juventus. L’evoluzione di
Beh, è doveroso fare un passo indietro e riflet- quella stagione narra di un disperdersi ineso-
tere sulla gestione del tecnico madrilista Rafael rabile di un patrimonio che sembrava potesse
Benitez, seduto in panca nelle due annate pre- valorizzarsi ai massimi livelli, veicolando il grup-
cedenti. po al raggiungimento di traguardi perduti nel
Il suo ingaggio, da parte del patron De Laurentis, tempo.
aveva generato un’ondata irrefrenabile di entu- La squadra, invece, ha inanellato una serie di
siasmo che, da sola, riuscì – cosa per nulla fa- prestazioni altalenanti, frutto anche di una si-
cile e scontata – a placare la cocente delusione tuazione apparentemente non chiara fra la gui-
per l’irrinunciabile cessione del bomber Cavani,
dalla cui vendita è stato possibile finanziare una
campagna estiva di rafforzamento.
La storia ci racconta di una prima stagione con-
dotta a ottimi livelli, sulla scia di un secondo po-
sto raggiunto l’anno precedente da Mazzarri,
che aveva portato in dote la possibilità di dispu-
tare, dopo tanti anni, una competizione interna-
zionale di primissimo livello come la Champions.
E così, grazie alla formazione guidata dal suo
successore, si è riusciti – pur uscendo subito di
scena – a inanellare un totale di punti mai rag-
giunto fino a quel momento da alcuna squadra,
avendo la meglio su formazioni dal blasone altis-
simo e disputando una serie di prestazioni an-
cora molto vive nei ricordi dei supporter azzurri,
che in quella squadra si riconoscevano piena-
mente, tanto da raggiungere la piena esaltazio-
ne con la vittoria (seppur bagnata dal sangue
per la tragica uccisione del tifoso Ciro Esposito)
della Coppa Italia all’Olimpico di Roma.
Non altrettanto esaltante si può definire la se-
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