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Nastro d’Argento come miglior attrice non pro- mio tornaconto. Se guardo ai giovani c’è gran-
tagonista. de difficoltà nel nostro lavoro. C’è il pensiero
«Ma il teatro resta sempre il mio mondo privile- diffuso che gli attori quasi lo debbano fare sen-
giato – continua l’artista – sono passati 64 anni za retribuzione. È un lavoro libero, oggi ce l’hai
ma sembra sempre che devi raggiungere qual- domani non lo sai.
cosa. Di migliorare non si finisce mai. E oggi ho A fronte del successo del cabaret e del teatro
ancora la fortuna di lavorare con grandi nomi comico, per l’attore impegnato diventa diffici-
come Ruggiero Cappuccio (ndr, drammaturgo le trovare una collocazione. Dico sempre che
napoletano che l’ha voluta proprio ultimamente questo è un mestiere, devi lavorare e devi man-
nella rivisitazione del classico shakespeariano giare. Molti giovani vogliono andare avanti subi-
“Sogno di una notte di mezza estate”). E anche to. E questo mi fa dispiacere».
la televisione, che pure ho fatto con piacere, mi Ma davanti a queste considerazioni, c’è spa-
ha regalato quella popolarità tale che le perso- zio anche per un po’ di ottimismo. «Sono felice
ne che mi fermavano per abbracciarmi, ricono- quando a Napoli ci sono iniziative come que-
scendomi come ‘Reginella’ della fiction “Capri”, sta. Dovrebbero smuovere e contribuire al ri-
venivano poi a vedermi a teatro». sveglio delle coscienze. Io, come artista, faccio
Attualmente il mondo dell’arte e della cultura quello che posso.
risente profondamente dei contraccolpi della Ma sono soprattutto le istituzioni, le università
crisi economica, forse più di altri settori, ed è e tutti coloro che hanno potere decisionale a
anche cambiata la percezione che la società ha dover agire perché è nelle loro mani la respon-
di questo settore. sabilità di portare avanti queste iniziative e di
«Oggi non corro più dietro al successo, ma fac- dare soddisfazione a quelle persone che con
cio quello che mi piace e mi continua a dare la passione e amore mettono arte e cultura a ser-
possibilità di essere rispettata e che mi dia il vizio della collettività».
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