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C’è un minimo comune denominatore tra questi quattordici
anni di attività?
Il concetto di “agonismo solidale” caratterizza l’intero per-
corso.
Come lo spiegherebbe ai nostri lettori?
Allenarsi e gareggiare con cattiveria agonistica senza mai per-
dere di vista, però, il fair play e il buon senso. Se si comprende
che lo sport è una grande opportunità, cui non tutti possono
accedere ma che tutti dovrebbero avere, allora l’attenzione
verso l’altro non passa mai in secondo piano.
In una città come Napoli poi…
La interrompo, e mi scuso. La città, con i suoi problemi, con-
tribuisce a offrire modelli distorti in ogni settore, dallo sport al-
l’impresa, ma è un argomento questo valido per ogni città.
Napoli, in tal senso, non presenta una casistica differente da
Palermo, Roma, Parma o Udine. Il benessere, come i disagi,
sono ovunque a macchia di leopardo. I diversamente abili e le
persone meno abbienti possono essere accolte in qualsiasi pa-
lestra, come avviene da noi, e partecipare senza discrimina- che mi hanno sempre incoraggiato a non mollare. “ALLENARSI CON CATTIVERIA AGONISTICA “
zioni alle attività. E siccome non accade ovunque, c’è un pro- E ne è valsa la pena?
blema culturale non sociale. La domanda è impertinente! Posso solo dirle che per cinque SENZA MAI PERDERE DI VISTA IL FAIR PLAY
Quali difficoltà ha incontrato lungo il suo percorso di im- volte il complesso si è qualificato al primo posto nel settore E IL BUON SENSO. QUANDO CAPISCI
prenditore? delle arti marziali e che, in questi anni, ha coltivato e seguito, CHE LO SPORT È UNA GRANDE OPPORTUNITÀ,
soprattutto grazie al maestro Luigi Signore, settimo Dan, cam- ALLORA L’ATTENZIONE VERSO L’ALTRO
Sarò sincero: l’ostacolo più arduo da superare era proprio pioni del calibro di Danilo Schiocca, Cristian Tedesco, France-
dell’impianto stesso che ci ospita. Ad ogni allagamento dello sca Giordano e Mirco Cangiano. NON PASSA IN SECONDO PIANO
stadio, infatti, ho registrato danni per decine di migliaia di euro,
e gli allagamenti sono durati per circa dieci anni, fino al 2009. Nessun aiuto, dunque, dalle Istituzioni sportive?
Sono sopravvissuto grazie alla forte fidelizzazione dei clienti Ci vorrebbe un fondo per gli sport minori; sarebbero oppor-
tuni prestiti agevolati reali, svincolati dalla permanente indi-
attualità sponibilità economica del Coni. Gli imprenditori di settore
78 andrebbero incentivati, anziché scoraggiati. I campioni di do-
mani sono per strada, se non siamo in condizione di accoglierli
nelle strutture dedicate o ne sprechiamo il potenziale o li fac-
ciamo valorizzare da qualcun altro.
Eppure, lei continua ad investire…
Non basta per dormire sogni tranquilli ma è un buon anal-
gesico. Se poi qualcuno, prima o poi, prenderà, come annun-
cia, tutti gli spazi dello stadio per farne un unico set
cinematografico, a quel punto…
Andrà altrove?
Lo valuteremo a tempo debito. Oggi noi siamo una realtà, il
resto è aspirazione.
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