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“FABIAN NEGRIN DISEGNA DALL’ETÀ “ tende” ottiene la Bib Plaque alla Biennale di Bratislava. segnare con tanti stili diversi eppure sempre riconoscibili modo migliore per imparare a disegnare è, per dirla con le
Il cantiere perpetuo. Negrin conta al suo attivo più di dalla decisione e dalla personalità del tratto. Negrin defini- parole dell’illustratore argentino, quello di affinarsi fino a
DI QUINDICI ANNI, DOPO AVER DISIMPARATO sce il suo lavoro un «cantiere perpetuo» in cui le diverse tec- quando «dei tuoi disegni nessuno possa dire questo lo riesco
A CINQUE ANNI, A SCUOLA, A DISEGNARE, cento libri illustrati, di cui spesso è autore anche del testo, niche impiegate, dalla pittura all’incisione grafica, sembrano a fare anch’io». E con gli anni il suo tratto è diventato sem-
PERCHÉ “LA SCUOLA, CONCENTRATA come nel caso di “Chiamatemi Sandokan!”, omaggio al pi- quasi scegliere da sé dove poter trovare espressione e dove pre più spesso capolavoro. Un disegno che non dimentica
NELLA LETTURA E NELLA SCRITTURA, rata di Emilio Salgari attraverso una storia raccontata da due no. Le cinquanta opere in mostra, tra acquerelli, acrilici e mai che il più delle volte sono i bambini i primi destinatari
NUTRE SFIDUCIA VERSO L’IMMAGINE” ragazzini che rivivono le avventure della Tigre della Malesia incisioni su scratchboards, raccontano un mondo di imma- (non gli unici, dato il valore artistico del suo lavoro) e che
tra le mura della casa dei nonni dopo aver ritrovato una vec- gini da scoprire lentamente, in cui ogni particolare emerge crea un dialogo costante con il presente, con l’immaginario
chia copia del libro in un armadio. Come dice Fofi in una improvviso, man mano che lo sguardo ne prende consape- dei tempi in cui viviamo. Lontanissimi dalla banalizzazione
sua recensione: «Pagina dopo pagina le evocazioni del ciclo volezza. dei “buoni messaggi” della letteratura dell’infanzia, Fabian
di Mompracem entrano meravigliosamente nella quotidia- Negrin rivendica il ruolo sociale di un illustratore per bam-
nità dei due bambini, e vi s’intrecciano, e sovrappongono le Illustrazione sociale. «Ormai non dovremmo più sor- bini il cui compito, nella logica di un rispetto nei confronti
matite veloci del vero e i colori vibranti della fantasia. Il ri- prenderci che Negrin, ogni anno, a volte anche più spesso, del periodo della più delicato, dovrebbe essere quello di dire
sultato è un capolavoro sotto l’aspetto sia dell’illustrazione ci regali una perla della sua straordinaria sensibilità», afferma che il mondo è complicato, ma può essere bello anche per
sia dell’evocazione». Ma la mostra è un omaggio alla indi- Andrea Rauch, noto grafico ed editore di Prìncipi&Princìpi. questo.
scussa bravura di questo illustratore poliedrico, capace di di- Eppure la sorpresa sopraggiunge sempre, anche perché il
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