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Marechiaro

 Piccolo borgo che si trova nel quartiere Posillipo a Napoli. Da Mare-
 chiaro si può ammirare la vista panoramica dell'intera città di Napoli,
 Vesuvio, Penisola sorrentina e Capri che compare esattamente di
 fronte alla tipica spiaggetta del borgo a cui si accede percorrendo una
 suggestiva scalinata. Il particolare che più ha contribuito alla mitizza-
 zione di questo borghetto è la Fenestrella. La leggenda narra che il
 poeta e scrittore napoletano Salvatore di Giacomo, vedendo una
 piccola nestra sul cui davanzale c'era un garofano, ebbe l'ispirazione
 per una delle più celebri canzoni napoletane: Marechiare. Tutt'oggi la

   nestra esiste e c'è sempre un garofano fresco sul davanzale, oltre a
 una lapide celebrativa in marmo bianco con inciso lo spartito della
 canzone e il nome del suo autore (morto nell'aprile del 1934).

                                              Scale di Sant’Antonio ai Monti

                                                               La via gradinata in questione è il prolungamento della seicen-
                                                               tesca salita Cacciottoli che parte da piazza Leonardo al
                                                               Vomero. Il percorso si estende nel quartiere di Montecalvario e
                                                               collega il Corso Vittorio Emanuele con Montesanto. Le sue
                                                               origini risalgono al XVII secolo e la sua denominazione trae
                                                               origine da un'antica chiesa presente in questi luoghi (Sant'An-
                                                               tonio ai Monti del 1607). Le scalinate furono erette per motivi
                                                               urbanistici e assunsero anche una veste monumentale, si
                                                               diramavano con un andamento ripido e sinuoso e si sviluppa-
                                                               vano tra due cortine di edi ci. Percorrendo le scale si passa tra
                                                               porte e nestre dei bassi con le tv accese, un paio di chiese
                                                               abbandonate e panni stesi al sole.

  Gradini Pallonetto a Santa Lucia

   La lunga scalinata ad ampi gradoni si apre di anco alla Chiesa di Santa
   Maria della Catena (1576) attraverso vicolo Storto, Pallonetto Santa
   Lucia raggiunge in alto via Solitaria a Pizzofalcone. Rappresenta uno dei
   camminamenti più antichi intorno al quale si venne formando un picco-
   lo borgo popolare già in epoca medioevale. Pallonetto deriva dal gioco
   della palla praticato dai napoletani già in età rinascimentale e giocato
   all'aperto tra il gran tifo degli spettatori. Abbarbicato sul Monte Echia e
   a acciato su Santa Lucia, il Pallonetto ha conservato l'antico aspetto di
   borgo popolare e a ollato. La scalinata è stretta tra alti palazzi ed è
   teatro della vita quotidiana degli abitanti del luogo. La Chiesa ha assun-
   to questo nome per una tradizione popolare che narra di tre pescatori
   che condannati a morte, seppure innocenti, si a darono alla Vergine.
   All’alba del giorno della condanna le catene, durante una forte pioggia,
   si spezzarono miracolosamente, rendendoli liberi. Gli abitanti del luogo
   innalzarono dapprima una cappella votiva poi trasformata in Chiesa.

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