Page 93 - 14_02_Mar_Apr_Pubblicazione6
P. 93
Pedamentina di San Martino
Con i suoi 414 scalini collega la Certosa di San
Martino con Spaccanapoli. È il percorso pedonale
più antico e lungo della città. Questa strada fu
iniziata nel XIV secolo dagli architetti Tino di Cam-
piono e Francesco de Vito, per il trasporto del
materiale necessario per i lavori dell’omonima
Certosa ma assunse l'aspetto attuale soltanto in
seguito. Oggi rappresenta un'importante testi-
monianza storica e urbanistica. La Pedamentina è
interessante anche da un punto di vista paesaggi-
stico, costeggia gli orti e i giardini della vicina
Certosa, oltre a o rire pregevoli vedute sulla Baia
di Napoli. Il tracciato della Pedamentina è pensato n dall'inizio come arteria di collegamento tra la città bassa
e la collina. Percorrendo le scale si incontrano anche tratti dell'antica mutazione cinquecentesca voluta da
Pedro da Toledo.
Pendino di Santa Barbara
Ripida gradinata risalente al Medioevo che collega il sedile di
Porto e l'ottocentesca sede della Borsa di Napoli, alla zona quat-
trocento-cinquecentesca della città. Il termine Pendino sta a
indicare l'accentuata pendenza della gradonata che prende il
nome da una chiesa, ormai scomparsa, fondata nel 1194 da
monaci basiliani. Al termine della salita ci si ritrova in via Banchi
Nuovi, accanto alla quattrocentesca facciata in bugnato dell'anti-
co e a ascinante Palazzo Penne, uno dei rarissimi esempi di
architettura civile del primo Quattrocento. Scendendo lungo il
lato occidentale della gradonata è possibile ammirare due
nestre a croce guelfa degli antichi appartamenti. Il palazzo
dopo tristi, alterne vicende è nalmente in fase di restauro.
Scalone monumentale di Montesanto
Opera di Filangieri del 1880. Fiancheggia il tracciato della Funi-
colare e termina a piazza Montesanto, alle spalle della Pigna-
secca. Una spettacolare scalinata a balze, lungo le quali Vittorio
De Sica girò alcune scene del "Giudizio Universale". Le belle
rampe sono in pietra lavica. Il suo toponimo deriva dalla
presenza della seicentesca Chiesa di Santa Maria delle Grazie,
popolarmente detta di Montesanto. La Chiesa, edi cata dall'ar-
chitetto Pietro De Marino, conserva nella cappella di Santa
Cecilia la tomba del musicista Alessandro Scarlatti.
93