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Carlos Dámaso Martínez, La Piena, Salerno,
Arcoiris Edizioni, 2011, p. 132, 10 euro.
siano affermati nuovi scrittori del mio paese». I cinque racconti che compongono La Piena offrono la possibi-
Lei è uno scrittore ma anche un saggista, come lità di conoscere lo stile e l’originale scrittura di Carlos Dámaso
concilia questi due diversi modi di fare letteratura? Martínez, un autore purtroppo ancora poco noto in Italia. Nei
«Dedico sicuramente più tempo alla scrittura creativa testi che compongono questa raccolta si alternano luoghi o
che a quella accademica. In certi momenti però la “let- elementi reali – da un paesino della provincia di Córdoba a
tura dello scrittore” e la “lettura del critico” si incontra- un autobus di Buenos Aires – e figure oniriche (e non prive di
no ed è come se si incrociassero diventando una cosa significati metaforici) come il cadavere di una gigantesca cavalla
sola. In altre occasioni, invece, l’approccio al testo è più bianca (che può riportare alla mente Sciuscià) che non sembra
da studioso. In fondo per poter interpretare un raccon- decomporsi; il probabile fantasma di un desaparecido che turba
to o un romanzo a volte può essere utile conoscere la il presente dei suoi vecchi amici; un albergo fuori dal tempo nel
teoria letteraria e possedere una formazione supportata quale si intrecciano i ricordi di avvenimenti storici e le vicende
dallo studio di testi teorici». personali di un bambino; l’allucinatorio viaggio, forse l’ultimo, di
Ha trascorso dei giorni qui a Napoli per presentare un uomo lungo il corso di un fiume. Ma ciò che maggiormente
il suo libro e per una serie di conferenze all’Orien- colpisce in questi racconti sono i frequenti, e spaesanti, cambi di
tale. Crede che in questa città potrebbe ambienta- registro che permettono all’autore di fondere in poche pagine
re uno dei suoi racconti? generi differenti, dal poliziesco al noir, dal fantastico al surreale.
«Napoli è una città molto stimolante. Durante il mio Punti di riferimento classici della letteratura latinoamericana
soggiorno, camminando per strada e osservando le cose novecentesca, di cui DámasoMartínez può considerarsi senza
e le persone che ho incontrato, mi è venuta, infatti, vo- dubbio uno dei suoi continuatori più talentuosi.
glia in più occasioni di mettermi a scrivere un racconto.
Sono rimasto colpito soprattutto dal fatto che sia una Roberto Colonna
città così “movimentata” e vitale, con tanta gente per
strada a ogni ora del giorno e della notte».
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