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AcolntaDvoilGoiacomo
POESIA E CUCINA NAPOLETANA
NEL RISTORANTE “AL POETA”
DEI FRATELLI VARRIALE
di Luca Napolano
OOdore di garofano e salsedine. La luna sullo Cibo e poesia, un’eredità impegnativa?
sfondo e una finestra. Con la chitarra aspetta la Siamo nella ristorazione dalla fine dell’800. Il nostro bi-
sua amata, Salvatore Di Giacomo, impaziente. snonno e la sua prima moglie, Carolina, avevano una piccola
Intona: «Scétate, Carulì, cà ll'aria è ddoce... / trattoria accanto alla famosa Fenestella ‘e Marechiaro dove poi
quanno maje tantu tiempo aggio aspettato?». è iniziato, con le canzoni del maestro Di Giacomo che fre-
Lei, Carolina, ha gli occhi più lucenti delle stelle e, musa del- quentava il quartiere, questo meraviglioso connubio tra i versi
l’epoca d’oro della canzone napoletana, sta a Marechiaro come delle sue canzoni e la prosa della gastronomia di famiglia.
la Sirena a Megaride e Santa Patrizia a Costantinopoli. Tre ge- Di Giacomo si innamorò di Carolina?
nerazioni dopo, i discendenti di Carolina ne raccontano con Si. E per questo l’ha consegnata alla cultura e alla memoria
tenerezza e affabilità la storia ai tavoli di uno dei luoghi di culto dell’intera città in cui l’ha incontrata, rendendola immortale
della cucina tipica partenopea, dove gusto, tradizione e fami- nella sua lirica.
liarità si fondono. Loro sono i fratelli Enrico, Salvatore e Paolo Nessuna gelosia in famiglia? Insomma, uno spasimante del
Varriale, imprenditori del ristorante “Al Poeta” che, non a caso, genere…
si staglia nel semicerchio di piazza Salvatore di Giacomo sulla La mia famiglia deve molto a Di Giacomo. Non è da tutti
collina di Posillipo e, come la bisnonna, si affaccia sul mare. vantare l’intreccio di una comune storia personale con la sto-
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