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it i n e r a r i                                              seconda metà dell’800 è qui che nobili
                                                              e ricchi napoletani decidono di trascor-
   nali promossi dal Comune di Massa Lubrense. Percorsi       rere le proprie vacanze estive, attratti
   lontani da rumori, rotabili e grossi agglomerati urbani.   dal clima piacevole, dall’aria buona e
   Mulattiere e sentieri portano il visitatore tra limoneti,  dal mito greco di “terra delle sirene”.
   agrumeti, oliveti, castagneti e querceti. Un’esperienza    Qui si recano anche artisti e persone di
   sensoriale che inebria e a tratti piacevolmente stor-      cultura, tanto da trasformarla in un pic-
   disce. Alla scoperta del punto esatto dove il mare e       colo salotto culturale, ruolo che ancora
   montagna si fondono, tra antichi casali, zone disabi-      mantiene grazie alle attività e alle ma-
   tate ricoperte da tta macchia mediterranea, pareti         nifestazioni promosse dalla Pro Loco
   calcaree a picco sul mare, memorie archeologiche,          Due Gol . Crapolla, Punta Campanella,
   torri saracene, punti panoramici. Sant’Agata è intrisa     Jeranto, c’è solo l’imbarazzo della scelta
   di tradizione popolare anche nel nome, retaggio di         tra coste e cale. I dintorni di Sant’Agata
   antiche abitudini comuni. Il nome, infatti, deriva dalla   sono ricchi di colori ed emozioni uni-
   cappellina dedicata alla santa catanese che si trovava     che e irripetibili, incorniciati dai Monti
   nei pressi di un incrocio viario molto importante, ob-     Lattari, bagnati da un mare limpido
   bligatorio per chi voleva recarsi a Sorrento. “Vado per    popolato di miti e leggende. E come
   Sant’Agata”, dicevano i viandanti a indicare lo snodo      dimenticare la cucina locale? Una cuci-
   e così proprio il nome della Santa è rimasto a indica-     na nota in tutto il mondo grazie anche
   re l’intero paese, con l’aggiunta di “sui due Gol ” in     a Don Alfonso 1890, ristorante stellato
   onore della straordinaria posizione geogra ca. Dalla       Michelin che fa parlare di sé la stampa
                                                              internazionale. La cucina tipica locale si
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                                                              incentrati sulle produzioni delle zone
                                                              agricole incontaminate della peniso-
                                                              la sorrentina. Famosi i “pomodori” di
                                                              Sant’Agata, ingrediente fondamentale
                                                              per una buona caprese, e l’olio d’oliva.
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